Disturbi alimentari: “Donna paziente principale ma casi maschili in crescita”

Vi sono alcuni temi che vanno affrontati necessariamente con delicatezza, sia a causa dei soggetti che vengono presi in considerazione, sia per la disinformazione che talvolta regna sovrana. L’ incontro del Festival del Diritto “Le 3D dei disturbi del comportamento alimentare: Dignitá, Disagio e Disinformazione”, andato in scena nella mattinata del 23 presso Palazzo Rota Pisaroni,, ha cercato di fare pulizia in merito. Hanno coordinato Vanessa Monterosso di Puntoeacapo Onlus e Elena Uber, dottoressa del SERT di Cortemaggiore, sono intervenuti Maria Negrati, Antonia Pazzoni, Monica Premoli e Anna Vecchia, psicologa e psicoteraperatuta, volontaria presso l’Ospedale di Piacenza, che ha voluto riflettere sui modelli proposti dalla societá e dai media in merito ai disturbi alimentari. “I canoni estetici sono focalizzati sulla magrezza  – ha commentato – i corpi devono essere perfetti e l’apparenza  diviene piú importante dell’essere. Vi sono alcuni siti Internet che consigliano come dimagrire meglio, o come vomitare meglio. Questi siti sono legali in Italia e banditi in altri Paesi . Spesso i sintomi vengono visti come dei capricci, che cosí non sono. Spesso questi vengono considerati malati di serie B, che vogliono solo attirare l’attenzione su di sé, negando cosí loro la giusta dignitá che meritano”.
La dottoressa Uber ha snocciolato invece qualche dato: “Presso il nostro Centro abbiamo attualmente in cura 260 persone, la sola dottoressa Negrati ne ha visti piú di 100 , questo ci da una fotografia della situazione attuale sul territorio piacentino. I disturbi hanno una grande varietá di sfumature, vi é inoltre uno spettro molto piú sconosciuto e difficile da identificare. In generale comunque si diviene schiavi del cibo, e ne risente anche il comportamento quotidiano”.
La dotoressa Negrati, Responsabile UOS Ospedale di Piacenza,  si é toccupata della parte piú “tecnica”, descrivendo tute le possibili cause che portano a questi comportamenti degradanti. “I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un modo nuovo per manifestare un disagio psichico – ha sottolineato – abbiamo riscontrato un aumento di casi maschili, anche se rimangono le donne i pazienti principali. Cosa si intende con disagio? Un corpo che viene straziato. Disagio di sentirsi sempre fuori posto, ovunque ci si trovi, a scuola, vuoti dentro, necessitá perció di riempirsi di cibo, sentirsi sempre il migliore in quello che si fa, sempre alla ricerca del consenso. I dati spesso sono incompleti in quanto spesso la malattia viene mascherata o emerge piú avanti nel tempo. In Italia 3 milioni di ragazzi che soffrono di disturbi legati al comportamento alimentare”. Presenti anche le classi 4A e 4B dell’ IPSCT Casali (Socio sanitario), affinché anche e soprattutto le generazioni piú giovani possano essere informate.

Radio Sound