Si è alzato il sipario sulla nona edizione del Festival del Diritto dedicata al tema della “dignità”. Assente per motivi di salute, il curatore della manifestazione Stefano Rodotà si è comunque collegato in video questa mattina con la Sala dei Teatini per un intervento inaugurale. Presenti al tavolo dei relatori il sindaco Paolo Dosi e l’editore Giuseppe Laterza insieme alle autorità piacentine. Nell’occasione, è stata data lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: a dare voce alle parole del Capo dello Stato una studentessa dell’Istituto Marcora di Cortemaggiore, Marika Rangognini.
IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA
Desidero rivolgere il mio più cordiale saluto agli organizzatori, ai relatori e a tutti i partecipanti alla nona edizione del Festival del Diritto. Il centro della vostra riflessione, quest’anno, è la dignità, fondamento antropologico e culturale dello stato costituzionale, democratrico, sociale. Il tema scelto è quanto mai importante, perché riassume il senso e il significato dei diritti fondamentali dell’uomo, e al tempo stesso indica il fine a cui va orientata l’azione dei pubblici poteri.
Lo Stato esiste per la persona, e non viceversa. L’inviolabilità della dignità umana e la pari dignità sociale – affermate nella nostra come in altre costituzioni del secondo dopoguerra, e nella carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea – riflettono la rinascita del diritto attorno alla centralità della persona umana e, per questo, esprimono la negazione di ogni forma di totalitarismo e di sopraffazione. Le vicende della storia hanno favorito una convergenza di diverse culture attorno al principio umanistico, in base al quale la donna e l’uomo non possono mai essere considerati come mezzi ma soltanto come fine. Questa convergenza ci interpella ancora in modo esigente di fronte alle sfide del tempo nuovo. La dignità è parte e condizione di uno sviluppo integrale della personalità: negarlo è disconoscere la dimensione dell’umano. Ciò non può essere tollerato perché pregiudicherebbe la convivenza civile, e non soltanto il diritto di singoli.
Difendere e accrescere la dignità dell’uomo è una sfida di dimensioni planetarie, ed è un’opera essenziale di giustizia sociale e di pace. La dignità è irrinunciabile e deve essere pienamente tutelata anche negli ambienti e nei contesti estremi, come il carcere, ove è limitata la libertà personale. Infatti, come è stato efficacemente osservato, la dignità non si acquista per meriti e non si perde per demeriti. Essa si lega indissolubilmente ai doveri di solidarietà, imponendo di non dimenticare gli esclusi e di favorirne il reinserimento nella società. Riconoscere il valore della dignità umana costituisce il presupposto per la piena affermazione dei principi solidaristici che siamo tutti chiamati ad affermare nella società: oggi ancora di più di fronte al dolore e alla sofferenza di tanti nostri concittadini colpiti dal sisma che ha sconvolto l’Italia centrale. Istituzioni e società possono e devono agire insieme, cercando di realizzare quel bene comune così chiaramente avvertito da quanti pagano il prezzo più alto delle conseguenze del terremoto. In un’epoca di migrazioni globali, si deve poi assicurare il rispetto della dignità umana nell’accoglienza a chi fugge dalla guerra, dalla miseria e dalla malattia, fornendo risposte inclusive alle sfide inedite di una società complessa e multiculturale. Non può comunque esservi effettiva tutela della dignità umana senza sicurezza e senza certezza del diritto. Senso di umanità e principio di legalità non possono essere disgiunti. Sono convinto che anche la nona edizione del Festival del Diritto – con il suo ricco programma e con un’ampia partecipazione di cittadini – darà un contributo importante alla crescita culturale e di consapevolezza. Ed è con questo auspicio che rivolgo a tutti i migliori auguri di buon lavoro.
“DIGNITA’ QUOTIDIANA”, STASERA DIALOGO TRA CASELLI, SCIARRA E BODEI
“Dignità quotidiana”: questo il titolo dell’incontro che nella serata di oggi, venerdì 23 settembre, alle 20.30 nel salone monumentale di Palazzo Gotico, sostituirà il previsto appuntamento con Ilda Boccassini. A dialogare sul tema, a partire da articoli di attualità giornalistica, saranno Gian Carlo Caselli, già procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo, il giudice della Corte Costituzionale Silvana Sciarra e Remo Bodei, professore emerito di Filosofia dell’Università di Pisa e docente alla University of California, in un dibattito moderato dal giornalista Mattia Motta. L’evento sarà trasmesso in streaming sul sito www.festivaldeldiritto.it, sulla pagina facebook della manifestazione e presso il media center allestito in piazza Cavalli.