“Siamo tutti Abd Elsalam”. “Assassini!”. Sono alcuni degli slogan intonati questa sera, giovedì 15 settembre, dai facchini iscritti al sindacato USB. E’ la coda della tragedia avvenuta ieri sera alla GLS di Montale, dove un operaio egiziano di 53 anni, Abd Elsalam Ahmed Eldanf, è stato travolto da un tir mentre era in corso un picchetto da parte di alcuni lavoratori intenti a protestare contro alcune decisioni dell’azienda.
Intorno alle 21 un gruppo di facchini della GLS, ma anche di altre aziende sempre di logistica come la TNT, iscritti al sindacato USB, si sono assiepati davanti alla stazione ferroviaria di piazzale Marconi. Poco dopo una parte del gruppo si è indirizzata verso i binari occupandoli: una decina di manifestanti, seduti davanti ai treni, hanno iniziato a intonare inni e slogan. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli operatori della questura che hanno blindato piazzale Marconi: le volanti che hanno presidiato la zona, la digos e il reparto celere che si è schierato davanti all’ingresso della stazione. I facchini dalla parte opposta con bandiere e megafoni. La situazione è rimasta in stallo per circa un’ora senza particolari tensioni: solo a un certo punto i manifestanti hanno assunto un atteggiamento intimidatorio spingendo gli operatori a indossare i caschi e impugnare gli scudi. Fortunatamente l’intervento della digos ha impedito che la situazione degenerasse: alcuni agenti si sono avvicinati dialogando con i rappresentanti sindacali e riportando la calma. Circa mezz’ora dopo, intorno alle 22,30, gli agenti sono riusciti a far desistere anche i manifestanti impegnati a occupare i binari. Una volta che i due gruppi si sono ricompattati ne è nato un vero e proprio corteo: tra inni e slogan il serpentone formato da una cinquantina di operai ha raggiunto piazzale Roma lungo viale Risorgimento con le forze dell’ordine impegnate a bloccare il traffico e fermare le auto. Attimi di paura quando uno dei manifestanti è stato investito da una vettura: fortunatamente per lui non si sono rese necessarie nemmeno le cure del pronto soccorso. La Lupa è rimasta paralizzata per circa mezz’ora fino a quando il corteo non è ripreso imboccando via Roma, poi via Alberoni, fino di nuovo alla stazione ferroviaria dove i manifestanti si sono pacificamente dispersi. Qualcuno di loro è tornato alla GLS dove è stato allestito un presidio permanente. Sabato, invece, si terrà una grande manifestazione nazionale proprio a Piacenza.
“Abbiamo manifestato questa sera perché vogliamo che la cittadinanza conosca le ingiustizie che questi lavoratori subiscono quotidianamente, ingiustizie culminate con la morte di un operaio che manifestava per i propri diritti” commenta Maria Teresa Chiarello del sindacato USB Emilia Romagna.