E’ passato un anno dall’alluvione che ha devastato il territorio piacentino. Erano le prime ore del 14 settembre: tre morti, case distrutte, aziende in ginocchio, viabilità compromessa. Il 15 settembre il reporter piacentino Andrea Pasquali ha documentato con le sue immagini la situazione di Farini, in alta Valnure, uno dei comuni più segnati da questa calamità, la più grave mai registrata nel territorio. Immagini di devastazione, di sofferenza ma anche di energia positiva, di voglia di ripartire, di solidarietà. Immagini utilizzate da enti e associazioni che hanno fatto il giro d’Italia e che già lo scorso anno, poche settimane dopo la tragedia, hanno contribuito a sensibilizzare la comunità piacentina, e non solo, già particolarmente attiva sul fronte della solidarietà. Proiettate in piazza Cavalli, nel cuore del capoluogo emiliano, e commentate dallo stesso autore sul palco, quelle fotografie hanno fatto da cornice all’evento Artisti uniti per Piacenza che il 7 ottobre 2015 ha riempito il centro storico e ha permesso di raccogliere e poi di donare agli alluvionati oltre 20mila euro in una sola serata.
Oggi quelle immagini, quel reportage nel cuore di Farini ferito dal Nure in piena, diventano una mostra. Si chiama Apnea, inaugura domenica 18 settembre, ore 17, nella chiesa sconsacrata di San Bartolomeo, nell’omonima via del centro piacentino: un gioiello barocco rimasto per anni nascosto alla città.
Apnea nasce all’interno dell’Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano) da un’idea delle studentesse Sofia Baldi, piacentina di Fiorenzuola, particolarmente toccata dall’alluvione, e Valentina Bonsignore, di Alessandria, durante il corso d’esame di Tecniche extramediali. L’idea è raccontare con l’arte la tragedia dell’alluvione. Un’idea che appassiona e coinvolge il professore milanese Leonida De Filippi. Sotto la sua supervisione, e con il patrocinio della prestigiosa accademia delle Belle Arti di Berera, il progetto prende vita: da materia d’esame a evento vero e proprio, dalla teoria all’applicazione pratica.
Apnea nasce per ricordare, dunque, per riportare la memoria a quelle ore drammatiche. E’ una mostra fotografica, ma non solo; Apnea è un’esperienza nella quale immagini, luci e suoni si fondono in un mix potente di emozioni e sensazioni. L’arte, ancora una volta, si fa strumento per raccontare e fissare ricordi indelebili nella coscienza di chi ne fa esperienza.
Apnea si svolge in San Bartolomeo. Sconsacrata nel 1983, la chiesa piacentina risale al 1479. Ricostruita nelle forme attuali nel 1700 dagli Agostiniani scalzi, oggi è gestita dall’associazione SanbART che l’ha riportata a nuova vita con eventi e iniziative.