E’ il nono giorno del sacro mese di Dhul Hijja, in cui i pellegrini musulmani si trovano nella terra santa del Hijaz (in Arabia Saudita) ed in cui compiono i loro ultimi riti di adorazioni legati a questo periodo di pellegrinaggio. I riti che ricordano passo per passo il mito del profeta Abramo, di sua moglie Hajar e di suo figlio Ismaele (pace e benedizione su loro tuti), quando per ordine del Signore, si recarono in questa terra deserta per costruire la Sua casa, a Mecca.
La tradizione islamica vuole che il profeta Abramo, dopo aver compiuto la volontà di Dio, abbia dovuto affrontare la più grande prova di fede che il suo Signore gli impose. Chiese lui di scarificare il suo amato figlio in segno di amore e abbandono al Signore. Abramo (pace su di lui), rispose all’ordine divino, e con il consenso di suo figlio Ismaele, si apprestò a compiere il gesto sacrificale, quando il Signore lo interruppe e mandò un angelo con un montone da sacrificare al posto del figlio. Il Signore aveva solo messo alla prova la sua fede, e come compenso e lezione, lasciò la sua traccia e questa fede come segno per tutti i credenti. E’ una storia condivisa infatti da tutte le fedi monoteistiche, giudaismo, cristianesimo e islam; e tutte fanno riferimento ad un unico padre, il profeta Abramo.
Oggi è il decimo giorno del mese sacro, e verrà ricordato questo gesto estremo di abbandono e di devozione da tutti i musulmani del mondo festeggiandolo con il sacrificio di un montone. E’ la festa di Abramo o del Sacrificio, Eid Al Adha. La carne del montone, viene ripartita per la propria famiglia, per i propri vicini e l’ultimo terzo per i bisognosi.
La Comunità Islamica di Piacenza, terrà le cerimonie della festa, che consistono nella preghiera mattutina, oggi 12 settembre presso la Polisportiva di Largo Anguissola, dalle ore 9.