AGGIORNAMENTO – E’ stato convalidato l’arresto per Jagroop Singh di 29 anni, Kanwaljit Singh di 33 anni, Daljeet Singh di 35 anni e Jagmohan Singh di 33 anni, i quattro indiani arrestati con l’accusa di aver ucciso Jagtar Singh, connazionale di 34 anni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i quattro avrebbero strozzato il 34enne con una corda avvolta intorno al collo, con la stessa corda avrebbero legato le caviglie e i polsi della vittima per poi rinchiuderla in un sacco della spazzatura e gettare il cadavere dal ponte che sovrasta il fiume Trebbia e conduce a Tuna di Gazzola. Il gruppo di sospettati è stato ascoltato oggi, martedì 6 settembre, dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Bersani nel corso degli interrogatori di garanzia. Per i quattro presunti assassini le accuse sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Gli arrestati avrebbero negato di aver teso un agguato alla vittima e avrebbero spiegati di essersi incontrati con l'unico scopo di chiedere spiegazioni. Sarebbe però nata una lita, molto accesa e violenta, al culmine della quale sarebbe scaturita un'aggressione terminata nel più tragico dei modi. I sospetti sono difesi dagli avvocati Francesca Beoni, Fabio Leggi e Silvia Preda.
Omicidio Singh, oggi gli interrogatori ai quattro indiani accusati del delitto
Omicidio volontario e occultamento di cadavere. Sono le accuse di cui devono rispondere Jagroop Singh di 29 anni, Kanwaljit Singh di 33 anni, Daljeet Singh di 35 anni e Jagmohan Singh di 33 anni. Si tratta dei quattro indiani arrestati con l’accusa di aver ucciso Jagtar Singh, connazionale di 34 anni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i quattro avrebbero strozzato il 34enne con una corda avvolta intorno al collo, con la stessa corda avrebbero legato le caviglie e i polsi della vittima per poi rinchiuderla in un sacco della spazzatura e gettare il cadavere dal ponte che sovrasta il fiume Trebbia e conduce a Tuna di Gazzola. Il gruppo di sospettati sarà ascoltato oggi, martedì 6 settembre, dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Bersani nel corso degli interrogatori di garanzia.
I cinque indiani lavoravano in un’azienda agricola nei pressi di Gossolengo, nello specifico Jagtar Singh era il loro supervisore. Secondo una prima ricostruzione pare quest’ultimo trattenesse gli stipendi dei quattro sottoposti, tenendoli all’oscuro di tutto. Si parla di una cifra di quasi 100mila euro per un anno di lavoro. Quando il raggiro è stato scoperto gli arrestati avrebbero pensato di fargliela pagare.