Internazionalizzazione, Paesaggio, Fiume Po. Sono state queste le parole più utilizzate nella cerimonia di apertura della 7° edizione di OC OPEN CITY International Summer School, il workshop progettuale di architettura e disegno urbano, organizzato dalla Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) del Politecnico di Milano nella sede piacentina del Campus Arata.Alla presenza delle massime autorità accademiche (prof. Dario Zaninelli, pro-rettore del Polo di Piacenza del Politecnico di Milano, prof. Adalberto Del Bo, preside vicario della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni (AUIC) del Politecnico di Milano, prof. Sergio Crotti, professore emerito del Politecnico di Milano) e dei rappresentanti di enti e istituzioni che supportano l’iniziativa (arch. Giuseppe Baracchi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Piacenza, Michele Bricchi, presidente della Commissione Sviluppo Economico del Comune di Piacenza), è stato introdotto e illustrato ai 130 studenti coinvolti nell’iniziativa la vocazione, gli obiettivi e il programma delle 3 settimane che trasformano Piacenza in una delle capitali italiane dell’architettura e del paesaggio. Internazionalizzazione130 studenti, espressione di 25 diverse nazionalità, trasformano il Campus Arata in un grande villaggio globale. Arrivano da tutto il mondo gli studenti chiamati a riprogettare le aree che separano la città di Piacenza dal corso del Fiume Po, nella zona nord del territorio. Lunedì hanno avuto una prima illustrazione delle tematiche emergenti della città e delle sfide che l’attendono nei prossimi decenni. Martedì visiteranno le aree di progetto con quello sguardo curioso e innovativo capace di costruire nuove prospettive e nuove dimensioni. La Scuola è in questo senso elemento coerente alla politica di internazionalizzazione grazie alla quale il Politecnico di Milano, e in particolare la sua scuola di architettura, stanno conquistando posizioni di prestigio nei ranking internazionali. Sia grazie alla presenza di numerosi studenti internazionali che di molti docenti. Sono tanti infatti quelli provenienti dalle maggiori scuole di design europee e mondiali che interverranno a Piacenza durante le 3 settimane di workshop. PaesaggioIl titolo di questa edizione, Landscape in Motion, denuncia un punto di vista molto preciso e orientato: oggetto dell’attenzione progettuale saranno alcune fasce territoriali collocate tra la riva del fiume Po e la città consolidata. Aree su cui, nonostante le dimensioni contenute, si concentrano significativi flussi (naturali, di persone, di merci) e altrettanto significative contraddizioni urbane, frutto di decenni di interventi non coerenti. “Oggi Piacenza ha la concreta possibilità di ripensarsi a partire dal suo fiume, nell’ottica di una complessiva riqualificazione dei proprio paesaggi” hanno spiegato agli studenti i direttori della Scuola Guya Bertelli, Sara Protasoni, Carlos Garcia Vazquez e Victor Tenez Ybern. Fiume PoLe aree individuate per gli esercizi progettuali, anche in considerazione delle politiche urbanistiche del Comune, sono in qualche modo espressione del Fiume Po e del suo ruolo territoriale. “Il Grande Fiume – hanno proseguito i direttori della Scuola – è la storia di Piacenza, e con la sua variabilità e il suo dinamismo hanno configurato l’assetto della città nei secoli. Anche con una serie evidente di contraddizioni che oggi i progetti hanno il compito di ri-bilanciare verso obiettivi di sostenibilità e di qualità”. La conferenza serale di lunedì ha visto gli interventi di 2 tra i maggiori esponenti della cultura paesaggistica europea: Jordi Bellmunt è docente e architetto paesaggista di Barcellona, dove insegna anche alla UPC, dirigendo un master in architettura del paesaggio. Più volte consulente di enti e amministrazioni pubbliche catalane, ha diretto 8 edizioni della Biennale Europea del Paesaggio, organizzata proprio a Barcellona. Catherine Mosbach, francese, oltre che progettista è una tra le più note teoriche del paesaggio a livello internazionale. Molti i suoi progetti, realizzati in tutto il mondo come anche le lezioni presso le principali istituzioni e scuole. Martedì 6 settembre invece, sempre alle 20.30 al Padiglione Nicelli, terranno il loro intervento, introdotti da Gaia Redaelli, altri 2 esponenti di primo piano della cultura architettonica europea. Esteban Bonell, dello studio Bonell i Gil di Barcellona, professore in numerose scuole (tra cui per un decennio all’Accademia di Architettura di Mendrisio), è autore di alcune tra le opere più celebrate degli ultimi decenni. Sebastien Penfornis, parigino, è fondatore nel 2006 di Taktyk, uno studio internazionale che si occupa di vari aspetti di ricerca. La sua esperienza professionale è legata al progetto di paesaggio