Come funziona l’apprendimento nei bimbi? Piacenza capofila nella ricerca

Mercoledì 7 settembre 2016 alle 15, presso l’Università Cattolica di Piacenza, si terrà un incontro di presentazione del progetto “A scuola per imparare – A scuola e per insegnare”. Si tratta di una importante ricerca sull’apprendimento della letto-scrittura che verrà attuato, a partire da quest’anno scolastico, in due Circoli Didattici cittadini: il Settimo e il Quarto.

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La giornata di formazione, dedicata a tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia, prevede, dopo i saluti dei due Dirigenti Scolastici, Dott. Giovanni Tiberi e Dott.ssa Simona Favari, gli interventi per illustrare le ragioni teoriche e pratiche su cui il progetto si fonda e le varie fasi della sua realizzazione. Il Prof. Pierpaolo Triani, docente dell’Università Cattolica, introdurrà il progetto, sviluppandone gli aspetti pedagogici e le valenze educative. Il Dott. Claudio Turello, logopedista formatore dell’AID (associazione italiana dislessia), e la dottoressa Marialuisa Antoniotti, logopedista Asl e formatrice AID, sono gli ideatori del progetto. Il dott. Turello, che coordina l’attività di ricerca, illustrerà le origini dell’iniziativa e i successivi sviluppi. L’insegnante di scuola primaria, Marcella Beltrani, che nell’anno scolastico 2015-2016 ha sperimentato insieme ad altre colleghe Manuela Rossi, Silvia Corvi del 4° circolo lo screening, illustrerà i passaggi importanti di quest’esperienza. Le insegnanti Lucia Scotti ed Eleonora Belli, della scuola dell’infanzia del 7° circolo, che fanno parte del gruppo d’insegnanti volontari che hanno lavorato lo scorso anno scolastico insieme alla scuola primaria, spiegheranno le ragioni di continuità fra i due ordini di scuola, che prevede, nella scuola dell’infanzia, un’attività centrata soprattutto sull’osservazione dello sviluppo delle competenze linguistiche e delle capacità metafonologiche dei bambini dai tre ai cinque anni. La dottoressa Marialuisa Antoniotti chiuderà i lavori parlando del percorso di formazione del progetto. Coordinerà i lavori l’insegnante Paola Beltrani, anch’essa membro del gruppo di volontari che ha svolto l’attività lo scorso anno scolastico.

 

IL PROGETTO “A SCUOLA PER IMPARARE – A SCUOLA PER INSEGNARE”

“A scuola per insegnare, a scuola per imparare” è figlio della lunga esperienza di screening svolta a partire dall’anno 2000 nel territorio piacentino attraverso il progetto dell’AID “La scuola fa bene a tutti”. Le criticità emerse hanno messo in crisi la stessa idea di fondo di questa attività. L’obiettivo non vuole più essere l’identificazione precoce della dislessia, ma il monitoraggio individualizzato e continuo del percorso di apprendimento della letto-scrittura per poter adattare il più possibile l’insegnamento al bambino, nel rispetto delle sue capacità e possibilità di apprendere: non è il bambino che deve adattarsi al metodo, ma è il metodo che si adatta al bambino.

Il progetto innovativo prende le mosse da una esperienza di Antoniotti e Turello in collaborazione con l’AID di dettato spontaneo fatto nelle classi prime della scuola primaria nei primi 15 giorni di scuola, quindi precedente l’insegnamento formale, che ha coinvolto la provincia di Piacenza, di Frosinone, di Foggia e di Cagliari, quindi rappresentativo del territorio nazionale. L’esito del dettato è stato sorprendentemente uniforme in tutte le province e ha evidenziato che oltre il 50% dei bambini entra nella scuola primaria sapendo del tutto o in parte già scrivere. Questi risultati hanno determinato una serie di riflessioni degli autori che hanno avviato esperienze “alternative di screening” in scuole milanesi, pavesi e piacentine.               

Proprio partendo da queste esperienze nel maggio 2015 si costituiva in forma spontanea e volontaria un gruppo di studio e di lavoro, coordinato dal dott. Turello, di cui fanno parte alcune insegnanti del Quarto e Settimo Circolo. Il gruppo si è proposto e continua a proporsi alcuni obiettivi prioritari. Il primo è quello di mettere a punto strumenti che permettano il monitoraggio del percorso di apprendimento di ciascun bambino e conseguentemente consenta di adottare forme di insegnamento che tengano conto delle diversità dei bambini. Il secondo è quello di capire come sia possibile che alcuni bambini imparino a leggere e a scrivere da soli, mentre per altri questo apprendimento risulti così difficile e per alcuni quasi impossibile. Il terzo è quello che la scuola debba farsi carico dei bambini in difficoltà ed essere in grado di insegnare anche a loro senza demandare ad altri e conoscendo a fondo le tappe, che costituiscono un ostacolo all’apprendimento. Infine osservando lo sviluppo delle competenze linguistiche e metafonologiche dei bambini dai 3 ai 5 anni, si vuole capire quali siano quelle che favoriscono l’apprendimento della letto-scrittura e quando sorgano.

Inoltre un altro punto di forza del progetto è dato dal coinvolgimento dei genitori della primaria, che diventano protagonisti nel percorso di apprendimento dei figli, soprattutto di quelli che fanno fatica, ma che per fare questo devono essere istruiti, onde evitare di commettere errori; e devono anche “fare gruppo” per aiutare quelli più in difficoltà. Anche i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia vengono coinvolti per conoscere e capire lo sviluppo linguistico dei loro figli e per stimolarne in ambito familiare lo sviluppo e la crescita di queste competenze.