Nei giorni scorsi il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato torto ai genitori di una giovane che frequenta una scuola superiore di Piacenza e che si erano rivolti al tar tramite un legale per chiedere l’annullamento della bocciatura della figlia. Un fatto che il sindacato Gilda insegnanti ha commentato con il seguente comunicato:
“Dalla magistratura arriva un duro monito a certi cittadini che, anche nel nostro territorio, talvolta osano mettere in dubbio l’autorità dei docenti della Scuola Statale, spesso dimenticandosi che quando ci si relaziona con gli insegnanti dei propri figli si sta avendo a che fare con le istituzioni dello Stato le quali vanno rispettate. Mancanza che può avere anche contraccolpi giudiziari, ciò è anche un esempio negativo per i ragazzi ai quali dovrebbe essere inculcato il rispetto per l’autorità e le istituzioni in generale. Nei giorni scorsi il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato torto ai genitori di una fanciulla che frequenta una scuola superiore di Piacenza. Essi pretendevano che i giudici annullassero la bocciatura della loro pargola. Anziché ringraziare i docenti per il lavoro svolto e fare una ramanzina alla ragazza, la quale evidentemente doveva impegnarsi di più, hanno chiamato l’avvocato. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, così commenta: “Molte volte i genitori dei ragazzi si prendono libertà impensabili con i docenti perché l’Amministrazione Scolastica, in primis certi dirigenti scolastici, non tutela sufficientemente coloro che lavorano nelle scuole, la riprova è l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna che mai abbiamo visto agire contro taluni che spesso pretendono di dire ai docenti cosa fare e come farlo” – e conclude – “ricordiamo che più volte la Cassazione ha sentenziato che i docenti della Scuola Statale, nell’esercizio delle loro funzioni, sono pubblici ufficiali con poteri autoritativi”