L’arte contemporanea “nostrana” approda ai padiglioni di Piacenza Expo

Da alcune settimane Piacenza Expo ospita, all’interno della sua sala conferenze, alcune opere di importanti artisti contemporanei piacentini. Le opere sono state concesse in comodato gratuito dalla collezione del mim Museum in Motion. L’occasione è maturata grazie alla presenza sul territorio piacentino dell’unico museo d’arte contemporanea, battezzato appunto mim Museum in Motion dal grande critico Pierre Restany e aperto nei suggestivi ambienti del sottotetto restaurato del Castello di San Pietro in Cerro nel 2001. Il progetto nasce per volontà del proprietario Franco Spaggiari, che, in collaborazione con la Fondazione D’Ars Oscar Signorini di Milano e l’azienda di famiglia Copromet Spa, si è fatto promotore di eventi ed interventi culturali sul territorio, aggiungendo un tassello alla proposta artistica del tessuto provinciale con mostre all’Antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato e in altre prestigiose location, fino a raccogliere i frutti di questo impegno culturale nel Museo mim.

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Da sempre Franco Spaggiari intende valorizzare l’eccellenza culturale piacentina, non solo storica e sociale, ma anche artistica contemporanea: la collezione del mim ha infatti come suo nucleo la cosiddetta Scuola di Piacenza o del Fantastico, formatasi nel Secondo Dopoguerra attorno a Gustavo Foppiani, Cinello e Luciano Spazzali; si allarga poi all’intera proposta artistica contemporanea internazionale ma mantiene una larga parte del suo percorso espositivo dedicata all’arte piacentina, anche alle sue proposte più giovani.

In questa occasione il mim Museum in Motion ha collocato appunto otto grandi opere di artisti piacentini: Romano Tagliaferri, scomparso nel 2006, importante interprete della scuola del Fantastico con l’opera Memoria mimetica, una composizione preziosa reminiscente dello stile decorativo di Foppiani. William Xerra, nato a Firenze ma trasferitosi ben presto a Piacenza, che fin dagli anni ’60 partecipa come esponente di primo piano al dibattito artistico italiano fra pop-art, pittura segnica e poesia visiva, qui presente con una grande Composizione del 1986. Pier Luigi Montani, nato a Fiorenzuola, architetto e docente all’Istituto Artistico Toschi di Parma, con una grande opera del 2008, una pittura ricca di segni e memorie. Alberto Gallerati, che da anni porta avanti la tradizione piacentina del “figurativo fantastico” con composizioni straordinarie, qui con il quadro Nella acque della "laguna", veduta di Venezia. Carlo Bertè, piacentino di nascita ma che  ha lavorato tra Londra, Parigi, ed ora Milano; anch’egli massimo erede della tradizione figurativa piacentina con vedute fantastiche dai dettagli e colori raffinati, qui con un grande dipinto del 2007. Sergio Agosti, scomparso nel 2003, nato a Carpaneto Piacentino e dal ’55 apprezzato interprete di pittura informale che sperimenta con più materiali, qui rappresentato da un grande quadro a tecnica mista del 1996. Andrea Montin, altro importante esponente della scena pittorica piacentina con il grande  Paesaggio della memoria del 1987, e Alfredo Casali, autore di una pittura dai segni archetipici per una poetica rarefatta ed essenziale, con il dipinto Memoria mimetica del 2004.

La Collezione del mim Museum in Motion, di cui queste opere fanno parte, è visitabile al Castello di San Pietro in Cerro da marzo a ottobre – e ogni anno, per tenere fede al nome di Museo in Movimento, il mim presenta un allestimento sempre nuovo per una raccolta di opere in crescita, in cui si possono ammirare dalle 120 alle 130 opere fra pittura, scultura, fotografia, installazioni, per un percorso che va dagli anni ’30 ad oggi, a partire dai nomi storici piacentini (tra cui citiamo BOT – Osvaldo Barbieri, unico futurista piacentino) fino ad arrivare ai massimi esponenti del contemporaneo italiano – Bonalumi, Vedova, Lodola, Pistoletto, Baj, Dangelo. In tutto, la collezione comprende più di 800 opere. Oltre alla possibilità di visitare le sale storiche del Castello, nel sotterraneo del maniero quattrocentesco si possono ora ammirare anche le suggestive statue dei guerrieri di Xi’an, giunte dalla Cina.

Anche a Piacenza Expo si alterneranno di anno in anno nuove opere della collezione del mim per rafforzare questo scambio culturale tra pubblico e privato, ma soprattutto tra il centro della città e il territorio circostante, così da fare emergere all’attenzione nazionale le eccellenze artistico-culturali di un territorio ricco come quello di Piacenza. Tutto ciò grazie alla sensibilità di Franco Spaggiari, che, anche in qualità di Vice Presidente di Piacenza Expo, ha voluto promuovere quest’importante iniziativa a costo zero per il quartiere fieristico.