Colpito con un coltello e rapinato dopo aver prelevato a uno sportello bancomat di Caorso. E’ quanto raccontato da un 20enne, residente proprio nel Comune della Bassa, il 3 agosto scorso. Il giovane ha denunciato il fatto ai carabinieri raccontando nel dettaglio quanto accaduto: ha spiegato di aver passato alcune ore all’interno di un bar del paese per poi recarsi a un vicino bancomat per ritirare 250 euro. Subito dopo il prelievo sarebbe stato avvicinato da un gruppo di individui che dopo avergli rivolto alcune frasi con accento dell’Est lo avrebbero colpito con un coltello per poi rubargli i contanti appena raccolti dallo sportello automatico.
La storia, però, non ha convinto fin da subito i carabinieri di Caorso guidati dal maresciallo De Bernardi: troppe le incongruenze e le contraddizioni. I militari hanno iniziato così a indagare partendo proprio dal conto in banca del 20enne e hanno scoperto in effetti che nessun prelievo era stato fatto quel 3 agosto. Inoltre le telecamere del bancomat non avevano ripreso il giovane durante alcuna operazione. A quel punto gli investigatori si sono recati al bar dove il ragazzo aveva detto di aver passato alcune ore prima del prelievo: niente, in quel locale il 20enne non era stato visto da nessuno. Infine la coltellata: il ragazzo ha spiegato che il fendente avrebbe in realtà colpito solo la maglietta che indossava in quel momento, maglietta che subito dopo aveva gettato via perché inutilizzabile.
Insomma, nessuna prova dell’aggressione e nessun riscontro alla storia raccontata dal 20enne: morale, quest’ultimo è stato denunciato per simulazione di reato. I carabinieri non hanno ancora scoperto il motivo di questa messinscena: l’ipotesi più accreditata è che il giovane abbia tentato il tutto per tutto per nascondere ai familiari una perdita di denaro difficile da giustificare.