Si chiamava Said Saqi, 37enne di origini marocchine e residente a Calendasco, l’uomo ritrovato senza vita nelle acque del fiume Trebbia a San Nicolò domenica 14 agosto. A dare il primo allarme una donna che intorno alle 9 del mattino stava passeggiando con il proprio cane. Una volta giunta in prossimità di una profonda pozza d’acqua ha notato una bicicletta con alcuni vestiti, un telefono cellulare e altri effetti personali. Non vedendo però nessuno tra le acque del fiume ha pensato di segnalare l’anomalia ai carabinieri di San Nicolò e ai vigili del fuoco. Proprio i pompieri, dopo alcune ore di difficili ricerche hanno trovato il cadavere del nordafricano. Ieri sono emersi i risultati dell'autopsia eseguita sul cadavere del marocchino: l'uomo è morto per annegamento. Risultati che dunque escluderebbero qualsiasi coinvolgimento da parte di terzi o un evento traumatico.
Ancora non è chiaro, però, cosa l’uomo stesse facendo in acqua: il fatto che abbia lasciato a riva gli effetti personali e che fosse vestito solo degli slip fa pensare che sia entrato volontariamente nel fiume e allontanerebbe l’ipotesi di un suicidio. Le condizioni del cadavere lascerebbero pensare che il decesso sia sopraggiunto diverse ore prime il ritrovamento, forse addirittura nella giornata di sabato. Il 37enne risiedeva con la compagna e quattro figli in un’abitazione di Calendasco.