Tragedia a San Nicolò, dalle acque del Trebbia riaffiora un cadavere. Tutto è iniziato intorno alle 9 di questa mattina, domenica 14 agosto, quando una donna ha iniziato a percorrere le sponde del fiume per una passeggiata insieme al proprio cane. A un certo punto, nei pressi di una pozza d’acqua, la passante ha notato una bicicletta, alcuni abiti, un telefono cellulare e altri effetti personali. Del proprietario, però, nessuna traccia. Comprensibilmente insospettita ha chiamato i carabinieri di San Nicolò che a loro volta hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. I pompieri hanno dapprima percorso la pozza d’acqua con un gommone alla ricerca di qualche indizio, impresa per nulla facile dal momento che questa sorta di lago raggiunge in alcuni punti anche i quattro metri di profondità. Dopo alcune ore di lavoro, infatti, i soccorritori hanno richiesto l’intervento dei sommozzatori e dell’elicottero da Bologna. Prima del loro arrivo, però, uno degli operatori ha effettuato la tragica scoperta: il cadavere di un uomo di 37 anni, marocchino. Sul posto sono a quel punto intervenuti i soccorsi del 118 insieme ai carabinieri guidati dal tenente Luca Delle Vedove e dal maresciallo Mario Congiu della stazione di San Nicolò. Secondo i primi accertamenti l'uomo sarebbe morto da parecchie ore, forse già nella giornata di ieri. Ora si tratta di scoprire cosa abbia causato il decesso: sempre da una prima analisi pare che sul corpo non siano state trovate ferite o lesioni in grado di far pensare a un'aggressione. L'uomo, al momento del ritrovamento, aveva addosso solo gli slip, elemento che porterebbe a pensare che il 37enne sia entrato volontariamente in acqua.