Negli scorsi giorni i Carabinieri della Stazione di Rivergaro, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno tratto in arresto Beqiri Gezim, 26enne cittadino extracomunitario di nazionalità kosovara.
L’uomo – il quale si trovava già in carcere presso la Casa Circondariale di Brescia in forza di un’Ordinanza di Custodia Cautelare a suo carico per i reati di furto aggravato, rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale – dopo accurate indagini condotte dalla Stazione di Rivergaro, è stato ritenuto responsabile del furto con effrazione perpetrato in danno del bar “River Place” durante la notte del 4 giugno 2016. In quel frangente il presunto ladro asportò dall’esercizio pubblico una macchina cambiamonete e il fondo cassa per un bottino di circa 1000 euro.
Il giovane extracomunitario, che vanta al suo attivo una lunga scia di reati sia contro la persona che in danno del patrimonio perpetrati dal 2011 ad oggi, era stato più volte notato sul territorio di Rivergaro tanto da pattuglie della stessa stazione che del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Bobbio, il quale l’aveva persino denunciato a piede libero nei giorni immediatamente successivi al furto perché sorpreso alla guida di un’auto con a bordo arnesi e grimaldelli atti allo scasso. Proprio l’attento e capillare controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Bobbio e della Stazione di Rivergaro, ha permesso di imbastire una laboriosa attività investigativa in seguito alla quale il giovane è stato accusato del furto in concorso con un 22enne incensurato di nazionalità albanese, quest’ultimo denunciato in stato di libertà.
In particolare, a tradire la coppia, un tatuaggio del complice 22enne. I carabinieri, infatti, raccogliendo le segnalazioni dei commercianti e dei residenti che man mano chiamavano il 112 segnalando la presenza di questi due soggetti visti aggirarsi in modo sospetto, hanno tratto un minimo comune denominatore: tutti parlavano di un uomo rasato con tre grosse “X” tatuate sulla nuca. Elemento che ha consentito ai militari di tracciare gli spostamenti della coppia e accusarla della spaccata al centralissimo bar di Rivergaro.