A Piacenza torna, più prepotente che mai, l’allarme truffe. Due in due giorni quelle tristemente andate a segno. Il primo caso il 27 luglio a Castelsangiovanni dove una donna di 85 anni è stata raggiunta a casa da un uomo che con la scusa di dover consegnare importanti documenti è riuscito a entrare nell’abitazione. A quel punto, con destrezza, è riuscito ad andarsene con due anelli in oro del valore ancora da quantificare.
Scena simile il giorno successivo a Piacenza, dove una 86enne è stata raggiunta da due individui che si sono spacciati per finti poliziotti. I due hanno iniziato a raccontare alla donna che nella zona erano stati commessi furti e le hanno chiesto di controllare che tutto fosse al suo posto. Non solo, uno dei due è riuscito senza farsi notare a staccare un quadro da una parete e lo ha mostrato alla padrona di casa. “Questo è suo? Lo abbiamo trovato in mano a un sospetto vicino a casa sua” ha detto un finto agente. A quel punto la 86enne è corsa a controllare i propri risparmi e i propri beni preziosi e dopo tanta confusione i due finti poliziotti sono riusciti ad afferrare il bottino per poi fuggire.
“Solo ieri abbiamo ricevuto decine di chiamate di piacentini che hanno spiegato di essere stati raggiunti da strane telefonate da parte di sedicenti assicuratori, avvocati, forze dell’ordine. Le truffe telefoniche sono soltanto l’ultima frontiera di questi raggiri che vedono vittime persone anziane. Noi lo ripetiamo ogni volta, non fidatevi e per qualsiasi dubbio chiamate carabinieri o polizia, non fate entrare nessuno in casa” spiega il comandante della compagnia dei carabinieri di Piacenza Stefano Bezzeccheri.