Carbonext:” assessore Gazzolo Vergogna- la Val d’Arda chiede che non si porti in giunta la decisione e si ascolti prima il territorio” I comitati che si oppongono al progetto annunciano un sit-in di protesta per mercoledì davanti alla Regione, durante lo svolgersi dell’Assemblea Legislativa Regionale, invitando fin da ora i Sindaci della Val d’Arda, tutti i Consiglieri e tutti cittadini che li hanno sostenuto in questa battaglia ad essere presenti “per ribadire il nostro NO e le nostre proposte sui CSS, VIA e rifiuti.
COMUNICATO
Sit In di protesta e proposte in Regione alla riunione dell’assemblea legislativa in preparazione
Ben arrivati a Piacenza, terra amica degli inceneritori: chiunque porti rifiuti, anche travestiti da prodotti industriali da bruciare, è il benvenuto!Lasciando da parte il doveroso e meritato sarcasmo per l’annuncio dell’Assessore Gazzolo dell’approvazione, lunedì in Giunta Regionale, del progetto CarboNeXT, con una modalità assolutamente irricevibile da ogni punto di vista, non possiamo che sintetizzare in una unica parola ogni commento per quanto è stato espresso nella comunicazione dell’Assessore: Vergogna.Vergogna per il modo. Dopo 18 mesi di incontri, discussioni, confronti sul progetto, senza che mai una volta l’Assessore di Piacenza si sia messa a confronto con i cittadini, partecipando anche ad un solo incontro con la popolazione, l’unico modo che trova, per annunciare ai Piacentini la decisione di approvare il progetto, è un articolo di giornale e, per di più, con un solo giorno di anticipo sulla riunione della Giunta. Evidentemente è questo, per l’Assessore e la Giunta, il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini: un semplice comunicato via stampa.Vergogna per la fretta. Si decide di approvare in tutta fretta il progetto, ben sapendo della risoluzione bipartisan che i Consiglieri Regionali presenti all’incontro tenutosi a Lugagnano stavano per presentare in Consiglio Regionale, con la quale intendevano chiedere alla Giunta di non decidere sul progetto fino alla audizione dei comitati e Legambiente in Commissione Ambiente, nonché della richiesta del sindaco di Lugagnano di un Consiglio dell’Unione dei Comuni aperto alla presenza della Giunta Regionale. Risulta incredibile, anche da un punto di vista politico, questa decisione assunta non solo contro i cittadini, ma anche contro i propri Consiglieri Regionali. E’ certo una fretta assai sospetta, quasi di chi sia consapevole della inadeguatezza e della forzatura che hanno portato all’esito positivo della VIA.Vergogna per quanto espresso. Che sia l’Assessore all’Ambiente della Regione, piacentina, a raccontarci che bruciare rifiuti fa bene alla salute, migliora l’ambiente e risulta un sano e corretto modo di smaltire i rifiuti è un insulto al buon senso e a tutta la normativa europea e regionale in tema di rifiuti.Bruciare rifiuti non può far bene all’ambiente. Abbiamo presentato centinaia di osservazioni al progetto e quello che risulta chiaro è la mancanza di dati certi sull’uso e sugli effetti sull’ambiente e sulla salute di un materiale, il CarboNeXT, che altro non è che rifiuto indifferenziato, seccato e triturato, mai usato prima ufficialmente, di composizione incerta e sempre ovviamente variabile, difficile da controllare e le cui emissioni variano a seconda della composizione. Abbiamo evidenziato un generale peggioramento di quasi tutte le emissioni (ammesse a denti stretti persino dal Proponente), sappiamo bene che i limiti delle emissioni date ai cementifici sono ben più alte di quelle, più restrittive, previste per gli inceneritori. Abbiamo soprattutto evidenziato un netto peggioramento del numero di camion che trasporteranno il CarboNeXT rispetto all’esorbitante numero, dai 700 agli 800 transiti giornalieri, che già ora si hanno in Val d’Arda. Siamo scandalizzati dalle parole dell’Assessore: aumentano i camion, ma diminuiscono le emissioni perché verrà rinnovato, nei tre anni, il parco camion. Ma in che favola? Sappiamo bene che le ditte che fanno i trasporti per Buzzi sono decine: chi pagherà loro i camion nuovi Euro 5 e 6, la Buzzi? Un solo camion in più avrebbe dovuto bloccare il progetto! Bruciare rifiuti non può far bene alla salute. La Val d’Arda non può nuovamente far da cavia ad un progetto industriale legato al cementificio: ha già dato!
E’ stata chiesta da quasi 5000 cittadini una valutazione di impatto sanitario, VIS, preventiva per capire lo stato di salute della Val d’Arda, già provata da decenni di emissioni del cementificio. L’Assessore l’ha negata dicendo che bastava l’analisi su dati storici fatta dalla Conferenza dei Servizi. E’ stato richiesto, tramite i Consiglieri Regionali, un approfondito studio sugli effetti dell’attività dei cementifici sulla salute della popolazione residente: questo studio, approvato nel Piano Preventivo Regionale, doveva partire a settembre del 2015. Cosa ne è stato? Ci dobbiamo accontentare di una relazione dell’AUSL basata non su una seria indagine epidemiologica attuale, ma su semplici dati incrociati di studi forniti dall’Azienda e dati statistici… Ma come si può dire che in Val d’Arda, negli ultimi 4 anni, i tumori sono in diminuzione, in controtendenza rispetto a tutta la provincia? E le altre malattie? Chiediamo una analisi epidemiologica attuale. Soprattutto, per quanto riferisce la Gazzolo, appare evidente che non esiste nessuna capacità di prevedere quali saranno gli impatti dell’utilizzo di combustibile a base di rifiuti sulla salute. Perché altrimenti la Regione avrebbe programmato un Piano Preventivo consistente in due anni di analisi? Bruciare rifiuti non è un modo corretto di smaltimento: Che si chiamino CSS o rifiuti, l’unica forma di smaltimento corretto dei rifiuti per arrivare all’economia circolare è non produrli, riutilizzarli, riciclarli e differenziarli, e non certo usarli come carburante. Il Piano Rifiuti prevede l’autosufficienza nello smaltimento; come giustifica la Regione che il cementificio importi rifiuti travestiti da prodotti industriali da fuori regione in totale contrasto con tale Piano? E che dire della prescrizione del raggio di produzione del CarboNeXT nei 150 chilometri? I CSS arriveranno dunque da tutto il Nord Italia, da 5 regioni e dal Porto di Genova…., ed i rifiuti per produrlo da tutto il mondo? Abbiamo già un inceneritore ed un altro cementificio che bruciano rifiuti.
Evidentemente la Regione vuol fare di Piacenza terra di inceneritori, dove l’unica economia circolare sarà quella dei rifiuti che circolano.Di fronte all’approvazione di questo progetto, utile solo all’impresa che lo ha proposto, ma non al territorio piacentino ed ai suoi cittadini, e di fronte al modo irricevibile con il quale l’Assessore lo ha annunciato, totalmente di parte e assolutamente irrispettoso nei confronti dei cittadini della Val d’Arda e della Provincia, non intendiamo affatto stare con le mani in mano. Al di là della opposizione legale al progetto che farà la sua strada, preannunciamo fin da ora che, non riuscendo ad organizzare una manifestazione oggi, in Regione, proprio a causa del preavviso di un solo giorno, evidentemente voluto dall’Assessore e dalla Giunta (alla faccia della partecipazione e trasparenza), mercoledì intendiamo organizzare un SIT IN davanti alla Regione, durante lo svolgersi dell’Assemblea Legislativa Regionale, invitando fin da ora i Sindaci della Val d’Arda, tutti i Consiglieri e tutti cittadini che ci hanno sostenuto in questa battaglia ad essere con noi per ribadire il nostro NO e le nostre proposte sui CSS, VIA e rifiuti. Preciseremo meglio orario e modalità a breve.
Comitato Aria Pulita in Val d’ArdaComitato Basta Nocività in Val d’ArdaComitato cittadini per l’ambiente ruraleLegambiente Piacenza
Si a Cabonext, Foti (FdI-AN): “Scempio politico, violenza amministrativa”
“Della variopinta e multi faccia maggioranza che sostiene il Presidente Bonaccini non si sa più con chi parlare e a chi credere. Tre giorni fa, i consiglieri regionali presenti al dibattito a Lugagnano, avevano concordato – unanimemente e al di là delle forze politiche di cui sono espressione – di presentare una risoluzione che chiedesse alla Giunta Regionale di non pronunciarsi sul carbonext prima dell’audizione dei comitati. Oggi un annuncio stampa dell’assessore Gazzolo informa che domani la delibera sarà approvata dalla Giunta. Evviva gli emuli di Pirandello: uno, nessuno e centomila!!!”, lo afferma il consigliere regionale piacentino Tommaso Foti.”Neppure raschiando il fondo del barile della strafottenza politica, si poteva riservare ai cittadini un siffatto scempio: adottare una delibera proprio quando incominciano le ferie estive – continua la nota – significa solamente tentare di approfittare dell’assenza altrui, anche rispetto alla possibile impugnativa degli atti. Insomma, un metodo da prima repubblica che ci conferma come cambiano i volti e i tempi, ma i metodi restano gli stessi.””Non si vengano a raccontare balle sulla durata – certo non breve – della proceduta d’autorizzazione seguita: la Regione – aggiunge Foti – quei voluminosi fascicoli li ha sul tavolo da un paio di settimane e per pronunciarsi poteva prendersi comodamente ancora almeno un mese. Lasso di tempo utile sia per confrontarsi con i comitati, sia perché l’assessore Gazzolo riferisse della volontà della Giunta alla competente commissione assembleare”.”Nulla di tutto questo: la Giunta Regionale, che ritiene evidentemente di avere il potere di fare e disfare a piacimento, corre ad autorizzare Buzzi Unicem – prosegue Foti – dimostrandosi ancora una volta acquesciente con i potenti e incurante della volontà popolare, anche quando questa è sostenuta dalla contrarietà al progetto di tre su quattro dei consigli comunali dell’area interessata”.”Ma che giudizio si può riservare ad una maggioranza e ad una giunta – chiede il consigliere di Fratelli d’Italia – che richiedono alle commissioni assembleari perfino il parere sulla modica delle qualifiche di “costumista” o di “regista” e neppure si sognano di rendere un’informativa sulla vicenda del carbonext a Vernasca ?”.”Come detto non c’era – né c’è – alcuna fretta di decidere: la fretta ce l’ha soltanto Buzzi Unicem e chi della stessa ritiene di essere debitore. Siamo in presenza di una gravissima violenza sotto il profilo amministrativo – conclude Foti – che lascerà il segno. Come chi semina vento raccoglie tempesta, così chi corre a dire sì al carbonext raccoglierà ricorsi ed esposti. E non solo, ma anche fischi e cortei.”