Dopo il clamoroso successo dei primi due appuntamenti (l’intervento di Alessandro Bergonzoni Sulla Bellezza e il trascinante spettacolo di Vinicio Capossela), il Festival di Teatro Antico di Veleia (promosso dal Comune di Lugagnano Val d’Arda, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio e sponsor privati) prosegue giovedì 28 luglio con Laura Morante e la Filarmonica Arturo Toscanini, con il concerto sinfonico e voce recitante Medea, creato appositamente per il Festival. Tema dell’edizione 2016 del festival è infatti “Teatro antico e Musica”.La musica incontra il mito e le sue drammaturgie attraversando gli appuntamenti teatrali proposti con una declinazione diversa per ciascuno: dopo le ballate cantautorali del quattro volte premio Tenco Vinicio Capossela, massimo esponente della musica d’autore italiana, con il suo repertorio – sonoro e letterario – assolutamente teatrale, colto e folk, “di un’umanità chiassosa e colorata”, sarà la grande musica sinfonica (gli incipit della Sinfonia della Forza verdiana e del capolavoro beethoveniano sono tra i più belli e conosciuti della storia della musica) ad irrompere nel foro romano con tutta la potenza acustica e l’imponenza scenica della formazione di un’orchestra – la prestigiosa Filarmonica Toscanini – al completo con 56 professori d’orchestra (Paola Pedrazzini).
Nipote di Elsa Morante Musa di Carmelo Bene, Giuseppe e Bernardo Bertolucci, Gianni Amelio, Gabriele Salvatores, Nanni Moretti, Alain Resnais…, artista di sofisticata sensibilità, Laura Morante dà volto e voce a uno dei personaggi tragici più noti, estremi e coinvolgenti del teatro antico, Medea, donna tradita e abbandonata, lacerata dal dolore e dal desiderio di vendetta.La forza tragica della Parola euripidea si alterna a quella della Musica – eseguita dal vivo da una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane – in un crescendo emotivo ed eroico dalle Sinfonie verdiane (La forza del destino e Luisa Miller) alla Quinta di Beethoven.
Irrinunciabile appuntamento con la grande Musica e il grande Teatro, creato in esclusiva per l’area archeologica di Veleia.A introdurre brevemente il testo euripideo, la prof.ssa Maria Cristina Bolla. A Laura Morante verrà consegnato il Premio Festival di Teatro Antico di Veleia, bassorilievo realizzato dallo scultore piacentino Sergio Brizzolesi. Dopo lo spettacolo il salumificio La Rocca di Castell’Arquato, l’azienda agricola Pier Luigi Magnelli, l’Associazione Viticoltori Val Chiavenna e Tollara Vini offriranno al pubblico e agli artisti una degustazione di vini e salumi piacentini. I biglietti per lo spettacolo costano 8 euro e possono essere acquistati presso l’Agenzia Rosso Gotico in Piazza Cavalli 7 e presso tutti i punti vendita TicketOne (a Piacenza i punti vendita TicketOne sono presso Auchan e presso Media World; sul sito di TicketOne si possono cercare quelli in tuttue le altre città: http://www.ticketone.it/biglietti.html?doc=search/ticketAgency)Per info www.veleiateatro.com , info@veleiateatro.com , cell. 331 1466809
Laura Morante
Laura Morante esordisce giovanissima a teatro con Carmelo Bene e non ancora ventenne è ‘Ofelia’ nel suo adattamento televisivo dell’Amleto. Dopo aver debuttato nel cinema con Oggetti smarriti (Giuseppe Bertolucci, 1980) nel ruolo di una tossicodipendente che si prostituisce, interpreta l’ambigua fidanzata di Ricky Tognazzi in La tragedia di un uomo ridicolo (Bernardo Bertolucci, 1981). Subito dopo traversa i Sogni d’oro (1981) di Nanni Moretti, interpretando Silvia, l’unica studentessa che segue con attenzione la lezione del professor Apicella su Leopardi. E accanto ad Apicella si ritrova in Bianca (Nanni Moretti, 1984). Bella e capace s’impone subito come una delle giovani attrici italiane piu sensibili e rigorose, frequentemente richiesta dai registi stranieri. Dalla meta degli anni ’80 si trasferisce a Parigi, dove gira molti film e acquista la popolarità televisiva comparendo in un serial diretto da Paul Vecchiali. Nel 1988 torna a recitare in un film di Gianni Amelio (I ragazzi di Via Panisperna), dopo essere stata la protagonista insieme a Jean-Louis Trintignant e Fausto Rossi di Colpire al cuore (Amelio, 1983). In seguito dimostra di potersi misurare anche con ruoli meno drammatici (comunque sempre inquieti), come quello di Vittoria, la speaker radiofonica innamorata di due amici, Fabrizio Bentivoglio e Diego Abatantuono (Turnée, Gabriele Salvatores, 1990). Lavora nello sceneggiato televisivo La famiglia Ricordi (Mauro Bolognini, 1995), si sposta dalla Sicilia settecentesca di Marianna Ucria (Roberto Faenza, 1997) alla Ventotene dei nostri giorni per Ferie d’agosto (Paolo Virzi, 1996), una commedia che mette in risalto le sue doti di attrice brillante, confermate in Liberate i pesci (Cristina Comencini, 2000). Nel 1998 interpreta la sociologa assillata dal sesso in Lo sguardo dell’altro, (Vicente Aranda) e poi è Anita, moglie infelice di L’anniversario (Mario Orfini). Il teatro la vede in “Le relazioni pericolose” di Mario Monicelli, “Moi” di Benno Besson mentre al cinema torna accanto a Nanni Moretti per La stanza del figlio (2001, Palma d’oro a Cannes) e nel debutto alla regia di John Malkovic dove è una una ballerina, sua prima passione. Nel 2002 interpreta la scrittrice Sibilla Aleramo in Un viaggio chiamato amore, assieme a Stefano Accorsi nel ruolo del suo amante Dino Campana. Nel 2003 è in Ricordati di me di Gabriele Muccino. Quel suo atteggiamento profondo e confuso colpisce Pupi Avati che la vuole come unica protagonista del thriller Il nascondiglio. Nel 2003 tra i protagonisti della fiction televisiva Madre Teresa, l’anno dopo è Agrippina nella miniserie “Nerone” di Pau Marcus. Nel 2010 torna a lavorare con Avati in Il figlio più piccolo. Nel 2012 il debutto alla regia con Ciliegine, commedia italo-francese di cui è contemporaneamente anche sceneggiatrice, produttrice e interprete. Laura Morante si è cimentata anche con il doppiaggio: sua la voce italiana di Elastigirl in Gli incredibili. Ha fatto un cameo nella serie-cult “Boris” (10° puntata della 3° stagione). Nel 2009 ha ricevuto il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari. Nel 2016 è uscito Assolo, film da lei scritto e diretto.
Filarmonica Arturo Toscanini
La Filarmonica Arturo Toscanini è una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane. Nata nel 2002, porta avanti la grande tradizione musicale parmigiana di Niccolò Paganini e naturalmente del Maestro Toscanini. La Filarmonica Arturo Toscanini, che ha sede presso l’Auditorium Paganini di Parma progettato da Renzo Piano, è da molti anni il punto d’eccellenza dell’attività produttiva della Fondazione Arturo Toscanini, maturata sul piano artistico nella quarantennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e nell’antica tradizione musicale che affonda le proprie radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36 e per i quarant’anni successivi ai vertici delle capacità esecutive nazionali. Consensi entusiastici di pubblico e critica hanno salutato debutti e ritorni nelle maggiori sale da concerti di tutto il mondo in città quali Washington, New York, Parigi, Madrid, Barcellona, Amburgo, Mosca, Lucerna, Budapest, Bucarest, Varsavia, Gerusalemme, Tel Aviv, Tokyo, Osaka, Pechino, Shanghai, Canton. Direttore d’Orchestra Maestro Alpesh ChauanDirettore Assistente dell’Orchestra Sinfonica di Birmingham, dal 2014 è si è fatto rapidamente conoscere sulla scena internazionale per l’intensità delle sue interpretazioni con le quali coinvolge sia musicisti sia il pubblico. Per questo motivo, in breve tempo, ha allacciato importanti relazioni con le principali orchestre europee; nel corso della sua carriera ha diretto la Netherlands Symphony Orchestra, la Manchester Camerata, la Kymi Sinfonietta, la Filarmonica Toscanini; ha realizzato un progetto con gli studenti del Royal Northern College of Music al Southbank Centre di Londra, che comprendeva l’esecuzione del Double Sextet di Steve Reich. Recentemente ha debuttato con la BBC Scottish Symphony Orchestra e con la BBC Philharmonic Orchestra in diretta radiofonica nel Concerto per violino e orchestra Distant Light di Vasks nella Sinfonia n. 3 di Brahms, ricevendo un immediato invito per la stagione successiva. Nel corso di questa stagione è stato invitato inoltre dalla Kymi Sinfonietta e dirigerà per la prima volta al Carlo Felice di Genova e al Maggio Musicale Fiorentino. In Francia debutterà con l’Orchestre de Lorraine di Nancy. La sua carriera professionale è iniziata nel 2005, quando si è unito alla CBSO Youth Orchestra come primo violoncello. Nel 2008 è stato ammesso al Royal Northern College of Music per studiare violoncello con Eduardo Vassallo prima di proseguire con la frequenza presso il prestigioso Masters Conducting Course, sotto gli auspici di Clark Rundell e Mark Heron. Consigliato da Andris Nelsons ha partecipato a masterclass con Juanjo Mena, Vasily Petrenko, e ha studiato con Stanislaw Skrowaczewski. In Italia ha debuttato lo scorso 13 marzo 2015 con la Filarmonica Arturo Toscanini all’Auditorium Paganini di Parma, ottenendo un notevole successo di pubblico e di critica.
Maria Cristina BollaMaria Cristina Bolla, laureata in lettere classiche alla Scuola Normale Superiore di Pisa, è stata a lungo docente di letteratura greca e latina presso il liceo M. Gioia di Piacenza; è attiva presso varie associazioni con conferenze e interventi nell’ambito della cultura classica. MedeaDopo aver aiutato il marito Giasone e gli Argonauti a conquistare il vello d’oro, Medea si è trasferita a vivere a Corinto, insieme al consorte ed ai due figli, abbandonando il padre per seguire il marito. Dopo alcuni anni però Giasone decide di ripudiare Medea per sposare la figlia di Creonte, re di Corinto. Questo infatti gli darebbe diritto di successione al trono.La donna si lamenta col coro delle donne corinzie in modo disperato e furioso, scagliando maledizioni sulla casa reale, tanto che il re Creonte, sospettando una possibile vendetta, le intima di lasciare la città. Dissimulando con abilità i propri sentimenti, però, Medea ottiene di restare ancora un giorno, che le servirà per attuare il proprio piano. Giasone si reca da Medea, che gli rinfaccia tutta la sua ipocrisia e la mancanza di coraggio, ma Giasone sa opporre solo banali ragioni di convenienza. Di fronte all’indifferenza del marito, la donna attua la sua vendetta.Innanzitutto ottiene dal re di Atene Egeo (di passaggio per Corinto) la promessa di ospitarla nella propria città, offrendo di mettere al suo servizio le proprie arti magiche per dargli un figlio poi, fingendosi rassegnata, manda in dono alla futura sposa di Giasone una ghirlanda e una veste avvelenata. La ragazza, indossatele, muore tra atroci tormenti, e la stessa sorte tocca a Creonte, accorso per aiutarla. Tale scena è raccontata da un messaggero. A quel punto Giasone accorre per salvare almeno la sua prole, ma appare Medea sul carro alato del dio Sole, che gli mostra i cadaveri dei figli che, pur straziata nel cuore, ha ucciso, privando così Giasone di una discendenza. Nel finale la donna vola verso Atene lasciando il marito a maledirla, distrutto dal dolore.