Il futuro dell’ospedale di Castel san Giovanni continua a destare preoccupazione, nonostante le rassicurazioni. “Ogni notte, da circa un mese- si legge in un comunicato del Comitato Comitato “I castlan i disan no” – le sirene spiegate delle autolettighe sulla via Emilia non si fermano quasi più al pronto soccorso di Castello per portare i pazienti a Piacenza e di giorno perché’ accade la stessa cosa…ma che ospedale è senza un radiologo reperibile?” Nonostante gli sforzi del Presidente Bersani e della sua Commissione Speciale che cercano di rassicurarci o peggio di anestetizzarci con dichiarazioni roboanti , non ci sentiamo affatto affrancati- afferma il presidente del Comitato Angelo Boledi forte delle 10.000 firme raccolte-enemmeno ci sentiamo tranquilli quando leggiamo il titolone “castello pronto soccorso potenziato”, perché ci rendiamo conto che in realtà non si tratta soltanto di “voci che finora non hanno trovato conferme ufficiali” ma fatti concreti che accadono da settimane nel nostro ospedale.
COMUNICATO – Lo scudo di cartapesta
Ampliamente scontato il risultato del primo incontro della commissione bipartisan, voluta dalla giunta del Sindaco Fontana per vigilare sul futuro assetto del nostro ospedale di Castello, con la direzione della ausl di Piacenza. Costituita già nei primi giorni di giugno, la supercommissione si è fatta subito notare per il silenzio assoluto ed assordante dei suoi componenti, presenti quasi al gran completo, al primo incontro con la direzione generale ausl che era stata invitata in un consiglio comunale aperto del 14 giugno alla presenza del Direttore Generale , del Sindaco, degli assessori e e consiglieri del comune di castello della regione di alcuni comuni limitrofi e di un folto pubblico.
Ora a distanza di più di un mese apprendiamo che finalmente c’è stato un incontro dei commissari col Direttore Generale, a porte chiuse negli uffici della sede della Direzione della ausl di Piacenza ( chissà cosa ci sarà stato di tanto riservato o segreto) .
Il primo risultato di questo primo incontro ha sortito la pubblica dichiarazione solenne da parte dei commissari che “nessuno ha intenzione di chiudere l’ospedale di Castello” . Chissà perché, la lettura di questa prima affermazione mi ha ricordato i bei tempi del servizio militare, quando il Colonnello, in visita alla caserma al momento del rancio chiedeva: reclute com’è oggi il rancio? E la risposta corale: ottimo ed abbondante Sig. Colonnello. Ma qui non siamo in servizio di leva, allegra e spensierata parentesi della vita dei giovani di una volta. Qui siamo in trincea e stiamo difendendo con le unghie e coi denti il nostro ospedale. Un ospedale può non chiudere (per ora), può mantenere e persino aumentare il n* di letti, ma che ospedale è senza radiologo reperibile? Possiamo inventarci tutti i tavoli del mondo per” tenere aperti i canali di confronto”, tavoli, tavolini, ma senza la reperibilità notturna del medico radiologo è possibile eseguire le TAC con contrasto? E la cancellazione della reperibilità notturna del medico radiologo è allarmismo ed illazione o pura e sacrosanta realtà? Ed è forse anche per questo motivo, che ogni notte le sirene spiegate delle autolettighe sulla via Emilia non si fermano quasi più (da circa un mese) al pronto soccorso di Castello per portare i pazienti a Piacenza? E di giorno perché’ accade la stessa cosa? Nonostante gli sforzi del Presidente Bersani e della sua Commissione Speciale che cercano di rassicurarci o peggio di anestetizzarci con dichiarazioni roboanti , non ci sentiamo affatto affrancati. E nemmeno ci sentiamo tranquilli quando leggiamo il titolone “castello pronto soccorso potenziato”, perché ci rendiamo conto che in realtà non si tratta soltanto di “voci che finora non hanno trovato conferme ufficiali” ma fatti concreti che accadono da settimane nel nostro ospedale. Basterebbe che i commissari si appostassero in qualche bar adiacente alla via Emilia e controllassero quante ambulanze nell’arco di ventiquattrore sfrecciano a sirene spiegate verso Piacenza, anziché fermarsi al pronto soccorso di castello. Che ci risulta essere un vero gioiello sanitario, dopo tutti gli investimenti effettuati negli ultimi anni con grande impegno di capitali pubblici. Ed i costi delle ambulanze che trasportano i pazienti a Piacenza?, costeranno meno della reperibilità del radiologo? Ed il rischio di prolungare i tempi di trasporto e presa in carico dei pazienti?
Queste sono solo tra le prime domande che sottoponiamo a chi è preposto e quindi ha il dovere di rispondere, altro che incontri e riunioni a porte chiuse, i cittadini hanno diritto di sapere .
I cittadini si augurano che la commissione speciale sul futuro dell’ospedale di castello non sia niente più che uno scudo di cartapesta atta a coprire le vere responsabilità. Come affermava sulla stampa il Presidente Bersani al suo insediamento in commissione : “… pensiamo che su questa tematica si debba lavorare uniti fermo restando che l’organo deputato a tali questioni resta sempre la conferenza sociosanitaria” rimane quindi dei Sindaci in quanto essa e ‘costituita dai Sindaci, tutti i sindaci del comprensorio, nessuno escluso e ciascuno in propria parte ed insieme in quanto membri della conferenza sociosanitaria piacentina.
Mercoledì 27 luglio, i membri della commissione speciale, la giunta e tutto il consiglio comunale di Castello avranno una grande occasione, quella di votare un documento presentato su nostra richiesta dal consigliere Carlo Capelli che ringraziamo a nome del comitato , unico ad aver accettato di presentarlo integralmente come da noi richiesto. E li, al momento del voto, non ci sarà nessuno scudo di cartapesta che potrà riparare i volti degli eletti, essi dovranno votare, ciascuno secondo la propria coscienza per il si o per il no ed i cittadini potranno come su un palcoscenico assistere al solenne momento della Verita’.
Il comitato “i Castan i disan no” con le sue 10.000 firme di sostegno raccolte sarà li ancora una volta fermo come una roccia, sentinella fedele del Popolo ad osservare e vigilare, baluardo fedele e granitico a difesa dell’ospedale di Castello.
Comitato i castlan i disan no.
il Presidente, Angelo Boledi