Confapi Industria: “I Balcani come nuova frontiera dell’export per Piacenza”

Quali sono le prospettive di mercato offerte dall’estero dall’area balcanica? Confapi Industria Piacenza ha risposto a questa domanda con un convegno, promosso in collaborazione con Cepi e Easy Balkans, che ha visto intervenire diversi esperti e manager: “Nuovi mercati. Come creare nuovi ricavi per la propria azienda con azioni mirate e specifiche” è stato il titolo della tavola rotonda che ha visto intervenire l’Italian desk manager Isabella Perazzoli, i Senior tax advisor Italia-Estero Michele Rossini e Stefano Caprioli, il project manager Serbia Simone Apolloni e il project manager area Balcani Fabrizio Marzo.

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Nel corso dell’incontro è stata messa sotto i riflettori la situazione dei mercati esteri e soprattutto balcanici attraverso un’analisi dettagliata dei prodotti e dei servizi, le ricerche di mercato, le opportunità e le partnership possibili, la produzione con i livelli di import ed export, i plant produttivi, la fiscalità, l’amministrazione e gli incentivi garantiti nell'area.

A focalizzarsi sulle possibilità che i mercati esteri offrono alle imprese è stato Caprioli, che ha evidenziato come gli interventi all’estero debbano tenere conto di diversi fattori: “Prima di tutto occorre un’analisi interna dei fattori legati all’azienda e alla sostenibilità dell’investimento” ha spiegato, “poi non deve mancare neppure un’analisi del mercato, un’analisi esterna relativa alla scelta del Paese e un’analisi giuridico-fiscale prima di passare all’azione vera e propria”.

Per chi intenda estendere il proprio mercato anche fuori dall’Italia infatti non sono secondarie le valutazioni relative alla presenza del prodotto, alle esigenze del consumatore, al prezzo, agli ostacoli doganali, alla certezza del diritto, alla tutela della proprietà e alla presenza di interlocutori professionali affidabili. Caprioli si è poi soffermato sugli strumenti di aggregazione contrattuali e sullo sviluppo delle reti di impresa, oltre che sugli aspetti fiscali di due Paesi dell’area balcanica come la Serbia e la Romania: entrambi sono connotati da un sistema politicamente stabile, da una tassazione limitata del 15 per cento, da un recupero del credito commerciale efficace, oltre che dal dai contributi a fondo perduto “reali” e dall’erogazione di crediti fiscali in 30 giorni.

Infine il convegno ha dato conto degli errori più comuni per chi decide di commerciare all’estero a partire dalla sottovalutazione dei rischi e delle situazioni che devono essere ben analizzate.