“A Luigi Paraboschi, che ha saputo valorizzare al meglio con passione e competenza ogni risorsa umana di questa scuola”.Con queste parole – riportate da una targa posta all’ingresso del corridoio che porta agli uffici della presidenza – i docenti della Scuola Media Dante-Carducci, hanno voluto ricordare il “loro” preside storico, scomparso nello scorso marzo.Un omaggio che gli insegnanti hanno reso, alla presenza dei famigliari – la vedova Mariangela e il figlio Andrea -, di autorità ed amici, al professor Paraboschi, notissimo cultore del dialetto piacentino. Introdotti dalla professoressa Enrica Fellegara, si sono alternati nel ricordo la preside di oggi, Anita Monti, l’assessore Giulia Piroli, la preside Adele Mazzari che ebbe la reggenza della Dante al pensionamento di Paraboschi, l’insegnate oggi in quiescenza Nella Bossalini, e due amici “esterni” alla scuola, il Razdur della Famiglia Piasinteina, Danilo Anelli e il giornalista Ippolito Negri.Luigi Paraboschi aveva lasciato la Dante-Carducci per pensionamento al termine dell’anno scolastico 2012. La preside Monti che ha la titolarità da quest’anno ha raccontato come al suo arrivo a Piacenza, ha avuto modo di apprezzare non solo quanto fatto da Paraboschi nella scuola che ancora ne porta l’impronta, ma anche di averlo incontrato cogliendone le grandi doti di umanità e di disponibilità, “purtroppo – ha detto – non abbiamo avuto tempo di approfondire rapporti culturali su temi di comune interesse anche in ambito linguistico”.E del grande valore della ricerca linguistica di Paraboschi, ha parlato l’assessore Piroli (era presente anche l’assessore Tiziana Albasi) ricordandolo come un piacentino appassionato della sua terra, un protagonista della vita culturale della città.Il commosso ricordo di Adele Mazzari ha interpretato i sentimenti comuni a tutto il corpo docente della Dante, presente nella totalità insieme anche ai colleghi che hanno lasciato la scuola in questi ultimi anni e che non sono voluti mancare all’occasione.Gli amici Anelli e Negri, hanno ricordato di Paraboschi soprattutto il senso di vuoto che ha lasciato, per l’uno nelle abituali attività della Famiglia e per l’altro nella realizzazione della rivista L’urtiga, che insieme realizzavano da quattro anni a questa parte. Entrambi sottolineando come non sia solo un vuoto materiale, quanto il venir meno di un punto di riferimento sempre disponibile con signorilità e disponibilità. La targa collocata all’ingresso della Dante ricorderà quindi Paraboschi, ma come Anelli e Negri hanno voluto ribadire, per rendergli quel doveroso omaggio che non sempre la città ha saputo rendergli, nei prossimi mesi vedrà la luce anche un lavoro editoriale che raccolga la grande produzione culturale di un attento e profondo conoscitore della cultura piacentina. A partire magari da quelle testimonianze che Paraboschi soleva dedicare ai docenti in occasione delle ricorrenze e che le insegnanti già stanno raccogliendo come affettuoso omaggio al “loro” preside.