Per la 71esima assemblea di Confindustria Piacenza, giovedì 30 giugno, ospite il presidente nazionale Vincenzo Boccia, presso l’università Cattolica del Sacro Cuore. Il neo eletto, nella sua relazione, ha cercato di analizzare la situazione economica provinciale e quali possono essere le prospettive di crescita. L’apertura è stata affidata al presidente degli industriali locale, Alberto Rota, sul tema di “Piacenza 4.0″, dove in pratica è stata presentata la ricerca curata da Alessandro Balducci, professore ordinario di Pianificazione e Politiche Urbane del Politecnico di Milano, che contiene il di Piacenza sui mercati nazionali ed esteri e le prospettive per il futuro.
Alla presenza del sindaco di Piacenza Paolo Dosi, del presidente della Provincia Francesco Rolleri, e del sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, il presidente nazionale di Confindustria ha parlato di “realtà locali, simbolo dell’industria italiana e di una grande tradizione. E riportano all’attenzione alla questione europea, che è quella industriale”.
Nello specifico, Boccia si è soffermato sulla politica industriale che immagina: “I paesi che hanno tenuto sono quelli con il manifatturiero forte e l’Italia è il secondo dopo la Germania. Su questo dobbiamo puntare, per riattivare il circolo virtuoso dell’economia: vendere prodotti e servizi all’estero, con più proposta, più occupazione, più investimenti, si riprende la domanda interna”.
Senza dimenticare il commercio, alle prese con la Brexit: “Nel breve termine avremo sicuramente impatti negativi, soprattutto in Borsa. Ma i fondamentali italiani sono a posto, quindi dipende chi riuscirà a reagire prima. L’Europa riuscirà a farcela? Dipende che Europa ci immaginiamo e alla quale noi di Confindustria contribuiremo”.
Il messaggio di Boccia, in definitiva alla platea nutrita di industriali piacentini, è stato questo: “Siamo pessimisti nelle previsioni e ottimisti nelle aspettative. Un messaggio duale – ha chiarito – non schizofrenico ma che da l’idea di che paese abbiamo”.