Omicidio suicidio di via Maggi, eseguita l’autopsia sui corpi di Davide Giuliani, 46 anni, e Simona Rossi, 50 anni, i coniugi trovati morti nella loro abitazione di San Lazzaro la sera del 23 giugno. A fare la macabra scoperta il fratello di Simona, messo in allerta dai colleghi di lei che quel pomeriggio non l’avevano vista a lavoro. Davide e Simona erano seduti ognuno su una poltrona, in camera da letto. La moglie presentava due fori di proiettile, entrambi al petto, lui un foro in gola e la pistola, una Smith&Wesson, ancora tra le dita. I carabinieri hanno passato al setaccio la villetta della coppia ma non hanno riscontrato tracce della presenza di altre persone. In altre parole, Davide ha sparato alla moglie, poi si è ucciso. Ipotesi confermata anche dall’esame autoptico compiuto ieri, lunedì 27 giugno, dal medico Maurizio Merlano dell'Istituto di Patologia Forense dell'università di Pavia. Esame che però è stato in grado solo di confermare due aspetti: entrambi sono deceduti per i colpi di pistola, la pistola che ha esploso i tre colpi è la stessa, la Smith&Wesson trovata ancora in mano a Davide.
Resta da capire se Simona fosse consenziente. Entrambi i cadaveri sono stati ritrovati seduti, come detto, aspetto che lascerebbe pensare a un gesto condiviso dai due coniugi. Ma esiste anche la possibilità che Davide abbia in qualche modo collocato a forza la moglie sulla poltrona prima di spararle: in questo caso l’uomo avrebbe dovuto prima rendere incosciente la compagna. Proprio per questo sono stati richiesti anche gli esami tossicologici che potrebbero fornire elementi importanti: se non ci dovessero essere tracce di sostanze psicotrope si confermerebbe in qualche modo l’ipotesi del gesto condiviso dai due. Qualsiasi sia la risposta resta da capire un’ultima cosa: il motivo alla base di questa tragedia.