Benzinaio davanti a castello di Lisignano, famiglia Del Boca denuncia scempio

 Dalla guerra al nazi-fascimo a quella contro un distributore di carburante. Con la stessa strenua opposizione la famiglia Del Boca, il cui esponente più noto è Angelo – storico e scrittore – ha inviato una lettera al Corriere della sera per stigmatizzare il progetto che vorrebbe portare un benzinaio, con tanto di autolavaggio, proprio di fronte al castello di Lisignano, a Gazzola, piccolo Comune del Piacentino nella Valluretta. “Io, mio padre di 91 anni e mia zia di 98 siamo pronti anche a sederci in mezzo alla strada provinciale pur di non avere quel distributore. Mio padre ha sconfitto i nazifascisti, vuole che abbia paura di questo?”. A scriverlo la figlia Alessandra, come potete leggere nella lettera riportata di seguito. 

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"Caro direttore, perché, a dispetto delle vanterie sul Bel Paese, ricaviamo dall’industria turistica meno della Germania? A questa domanda abbiamo una risposta e un caso da raccontare. Perché abbiamo così tanta bellezza che pensiamo di poterne sprecare e non proteggiamo il nostro paesaggio, perché siamo scoraggiati e sconfitti nelle nostre battaglie, come racconta a Gr1 Parlamento il sindaco Matilde Casa di Lauriano condannata per aver difeso il paesaggio del suo Comune.

Stiamo in questi giorni lottando per difendere un monumento nazionale e il paesaggio delle valli piacentine da una potenziale minaccia. Ci vogliono millenni perché la natura lo costruisca e pochi giorni per distruggerlo! Poco dopo la chiesa di Gazzola, a chi percorre la provinciale, si apre un paesaggio miracolosamente intatto di colline e vigneti e il castello di Lisignano, circondato dai suoi campi coltivati con cura, seguiti solo pochi metri più in là dal castello di Agazzano e dalla sua rocca millenaria. In questo quadro si minaccia di porre – davanti al castello di Lisignano – una stazione di servizio con autolavaggio e grande capannone. Ogni azione contro questa bellezza per un guadagno privato demolisce capitale in maniera irrimediabile.

Non ci rendiamo conto che il paesaggio, il patrimonio artistico è il nostro terreno petrolifero, la fonte inesauribile della nostra ricchezza futura. In Italia dobbiamo scommettere tutto su un’economia della cultura e della bellezza: le prime iniziative turistiche discrete e familiari stanno cominciato a portare il mondo nelle valli del Piacentino e questa si che è ricchezza futura per i suoi abitanti! Ma solo se non danneggiamo il paesaggio che circonda risorse uniche, i castelli costruiti tra il 1000 e il 1400 a difendere il granaio d’Italia, un borgo medioevale come Lisignano, il Licianianum nominato nella tabula Alimentaria Traiana, che sorge sui campi dove Annibale ha combattuto la battaglia della Trebbia.

La nostra preoccupazione non sembra condivisa dalla Sovrintendenza di Parma secondo cui: «la costruzione di un distributore di benzina non incide sulle visuali prospettiche godibili dalla strada e non sussiste quindi una motivazione idonea a giustificare un provvedimento». Perché, si domanda Gian Antonio Stella, la politica davanti a temi così centrali, sembra distratta? A questa domanda non abbiamo una risposta, anzi siamo noi a chiedere: chi può aiutarci a combattere l’ennesimo massacro della Grande Bellezza del paesaggio italiano?".

Lettera di Alessandra, Angelo, Daniela e Davide Del Boca al Corriere della Sera