Venerdì 24 giugno 2016 FESTIVAL INTERNAZIONALE A PIACENZA
PIAZZA CAVALLI, PORTICI DI PALAZZO GOTICOore 12,00: Storie dell’altro mondo – “Gestapo: la quotidianità del male e la normalità della burocrazia”: Guido Caldiron presenta Frank McDonough
GRANDE ALBERGO ROMA – SALA GOTICOore 18,00: Storie di questo mondo – “Cronisti in trincea”: Gaetano Rizzuto presenta Piero Colaprico
AREA ESTERNA PALAZZETTO DELLO SPORT ore 21,00: Storie dell’altro mondo – “Big Fish”: John Vignola presenta Daniel Wallaceore 22,00: Live Music – Palco Internazionale BAND OF FRIENDS (Irlanda) -A celebration of Rory Gallagher’s Music
Dopo l’esordio di giovedì a Fiorenzuola, nel week end Dal Mississippi al Po torna a Piacenza con la sua carovana di artisti internazionali: scrittori, giornalisti e musicisti del festival musicale e letterario organizzato da Fedro animeranno la giornata di venerdì 24 giugno con appuntamenti dalla mattina alla tarda serata.
Il primo appuntamento della tregiorni piacentina del festival è per le ore 12.00 sotto ai portici di Palazzo Gotico, dove si terrà l’incontro “Gestapo: la quotidianità del male e la normalità della burocrazia” in cui il giornalista Guido Caldiron presenterà Frank McDonough, storico inglese di fama internazionale, che ha scritto molti libri sul Terzo Reich, tra cui The Holocaust e Hitler and the Rise of the Nazi Party, oltre a partecipare a vari documentari sulla Germania nazista. Quest’anno è uscito il suo ultimo libro, “Gestapo. La storia segreta. Protagonisti, delitti e vittime. La verità sulla polizia di Hitler”, edito in Italia da Newton Compton. McDonough racconterà il suo lavoro e le sue scoperte ad un interlocutore che parla la sua stessa lingua: Guido Caldiron studia infatti da molti anni le nuove destre e le sottoculture giovanili, temi a cui ha dedicato inchieste e saggi ed il suo ultimo libro, uscito quest’anno sempre per Newton Compton si intitola proprio “I segreti del Quarto Reich. La fuga dei criminali nazisti e la rete internazionale che li ha protetti.”.
Argomenti non meno spinosi nell’incontro pomeridiano della prima giornata piacentina del festival: alle ore 18, presso la Sala Gotico del Grande Albergo Roma, a due passi da Piazza Cavalli, si confronteranno due “Cronisti in Trincea”. Per anni alla direzione del quotidiano “Libertà”, Gaetano Rizzuto presenterà il collega Piero Colaprico, che da anni scrive di giustizia e cronaca nera soprattutto per il quotidiano “La Repubblica”. È proprio a Piero Colaprico che si deve la creazione del termine Tangentopoli, poco prima che la deflagrazione dello scandalo del Pio Albergo Trivulzio portasse all’inchiesta di Mani pulite. Colparico ha pubblicato saggi di taglio giornalistico, ma si è anche dedicato alla narrativa e lo scorso anno il suo romanzo La Trilogia della città di M gli è valso il Premio Scerbanenco.
Decisamente più soft invece le tematiche trattate nell’incontro letterario che si terrà dalle ore 21 nell’Area Live di Dal Mississippi al Po, nel cortile del Palazzetto dello Sport tra Via IV Novembre e Via Alberici: sul palco, presentato da John Vignola, ci sarà l’eclettico scrittore statunitense Daniel Wallace, noto ai più per aver scritto l’onirico “Big Fish” da cui l’altrettanto eclettico Tim Burton ha tratto l’omonimo film. Wallace, che ha pubblicato altri cinque romanzi ed un libro illustrato per ragazzi, è docente di Inglese all’Università di Chapel Hill, in North Carolina e dirige il programma di scrittura creativa del prestigioso ateneo.
Dalle 22 poi, come per tutte le altre serate del festival, Dal Mississippi al Po sarà live: il primo gruppo a salire sul palco a Piacenza sarà la Band of Friends, dove con Friends si intendono gli amici dell’indimenticabile Rory Gallagher, i musicisti che si sono esibiti al suo fianco e che, ad oltre vent’anni dalla sua scomparsa, mantengono in vita il sound, l’energia e tutto quello che di magico ha lasciato dietro di sé.Rory Gallagher è l’uomo che, senza ombra di dubbio, ha guidato e influenzato tutto il movimento rock irlandese. La sua musica è diventata una religione ed ha catturato tutto il pubblico dal Nord Europa alla Spagna, dal Giappone agli Stati Uniti, coprendo ogni parte del globo e producendo alcuni dei migliori album rock/blues degli anni ‘60, ‘70 e ‘80. Sorprendente come, a ventuno anni esatti dalla sua morte, la sua musica stia vivendo un momento di così grande popolarità. The Band of Friends non è semplicemente un tributo a Rory, ma una celebrazione alla sua vita e alla sua musica, un’idea nata da musicisti che hanno suonato con lui durante la sua carriera: il bassista Gerry McAvoy, che è stato al suo fianco per ben due decenni, il batterista Ted McKenna, scelto da Rory per il suo stile personalissimo ed originale, ed infine Marcel Scherpenzeel, da molti riconosciuto come il chitarrista il cui stile più somiglia a quello di Gallagher.
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