I luoghi in cui si vive sono fondamentali nella storia delle persone. La qualità dell’abitare è fondamentale per prevenire e contrastare percorsi di disagio e disgregazione. Ogni quartiere ha bisogno di un centro, di una “piazza” da abitare, nella quale tessere relazioni necessarie a sviluppare un senso di appartenenza. Per consentire il benessere alle persone e una qualità alle relazioni, però, la “piazza” deve essere sicura. Il parco “Giardini di Padre Gherardo” è abitualmente frequentato da famiglie e ragazzi provenienti da Paesi diversi
I processi d’integrazione hanno un significato solo se sono osservati con l’ottica della “bidirezionalità”. Il disagio degli immigrati, trova quindi un suo simile in quello provato dai residenti quando devono rapportarsi con gli stranieri. Possiamo dire che in ambedue le situazioni questo sentimento nasca da identici presupposti. Nel relazionarsi all’interno della città, stranieri e residenti sono soggetti ad un’influenza reciproca la cui origine sta nella comune partecipazione al processo di competizione per la difesa del bene spazio. Concepita come luogo di socialità, la strada (un parco, un giardino, una piazza) è uno spazio privilegiato di incontro e aggregazione, comunicazione, di relazioni interpersonali, un luogo che può diventare educativo ed essere ripensato come nuovo spazio di azione pedagogica. Strada come luogo di dialogo e confronto tra culture, che incrociano esperienze multietniche, multi-esperienziali, multi-generazionali e multi-culturali.La strada, in generale, è prevalentemente abitata da due minoranze, due perifericità: i poveri e i giovani. Se per i poveri la strada è uno spazio di vita essenziale per comunicare una presenza e per non perdere del tutto i legami con il mondo circostante; per i giovani è spazio di libertà, d’affrancamento dai legami primari, di sperimentazione di sé e della propria identità, spazio in cui essere visibili ma poco controllabili. La strada, infine, a differenza dello spazio privato, è soggetta a un processo di controllo sociale. Tutto ciò che accade in strada è fonte, per il cittadino che osserva dalla finestra della propria abitazione, di reazioni d’allarme. Allarme che genera risposte a volte immediate, di tipo controllante o repressivo, altre volte più elaborate, se mediate ed elaborate politicamente e socialmente. Proprio da una risposta ad un bisogno espresso dagli abitanti del territorio intorno al parco “Giardini di Padre Gherardo” è nato il progetto “Piace-re estate”, giunto quest’anno alla sua nona edizione (Il parco pubblico intitolato a Padre Gherardo è uno spazio inaugurato dal Comune di Piacenza nel 2004. Situato alle porte del centro storico della città, nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dei Giardini Margherita e di alcune palazzine di alloggi ERP, in una zona che ha spesso visto in passato la nascita di contrasti e lamentele per la difficile convivenza fra vecchi e nuovi residenti, in particolare migranti). Il progetto si è col tempo caratterizzato come un intervento di educativa ed animazione di strada, volto al lavoro di comunità ed alla promozione socioculturale partendo dal territorio. Partire dal territorio è necessario per far emergere le sue risorse, per far vedere quanto le città e i quartieri non siano terre desolate, per poter riconoscere i movimenti della creazione e della creatività sociale.
Il gruppo più numeroso che abita il giardino ad ogni ora del giorno è quello degli adolescenti: ragazzi con provenienze, storie, esperienze e modalità relazionali profondamente differenti.
La presenza quotidiana con le famiglie e i ragazzi che vivono i Giardini ha permesso di costruire relazioni molto significative, che hanno portato a veri e propri colloqui educativi nei quali sostenere i ragazzi nell’affrontare il compito di sviluppo insito nell’adolescenza. Per questo la progettazione di questa edizione sarà volta a potenziare ulteriormente questo aspetto.
Il gruppo dei bambini e delle bambine, eterogeneo, composto da bambini dai 2 ai 10 anni, è stato, nella precedenti edizioni del progetto, costantemente numeroso e presente sia nei pomeriggi sia nelle serate. Attraverso la promozione delle attività proposte quotidianamente è stato anche possibile ampliare il gruppo di bambini con cui si è entrati in contatto, raggiungendo anche famiglie che risiedono in altre zone della città e che hanno frequentato i Giardini perché interessate alle attività proposte.
Dal 2008 la partecipazione delle famiglie straniere è stata costante ed elevata permettendo di costruire con loro relazioni significative, concretizzate dalla collaborazione con gli educatori a condividere la responsabilità di cura dei bambini, dei materiali e degli spazi. Minore coinvolgimento è stato quello delle famiglie italiane che, seppur invitate, continuano ad intendere le attività come un servizio a cui accedere e la presenza degli educatori come quella di arbitro delle controversie del parco.
Gli obiettivi di questo anno si mantengono in linea con quelli che – attraverso il processo di osservazione, riflessione e rielaborazione del lavoro svolto sul campo – sono stati individuati nel corso delle passate edizioni di Piace-re Estate. Il consolidamento delle relazioni presenti sul territorio con i singoli, con le famiglie e con le realtà associative, rappresenta l’obiettivo fondamentale da confermare e perseguire per un efficace lavoro di strada e di rete, che permette a questo angolo della città – e in particolare ai giovani che lo popolano – di aprirsi ad uno scambio reciproco con la città intera. Per questo, come nelle ultime edizioni, gli interventi degli educatori, non saranno più solo concentrati nei giardini di Padre Gherardo ma da qui solleciteranno e accompagneranno i ragazzi nella frequentazione di altri luoghi e saranno orientati a portare all’interno degli spazi del parco altre realtà del territorio, artisti e artigiani. Il lavoro di consolidamento delle relazioni rappresenta anche uno dei mezzi per raggiungere un’altra finalità: quella di proseguire negli interventi di promozione del benessere e prevenzione del disagio continuando a lavorare sulle risorse interne del singolo e del gruppo.
La dimensione pratica è quella che maggiormente caratterizza l’educativa di strada. Sono le attività del quotidiano, infatti, che scandiscono i ritmi e i tempi di vita nei Giardini. Ed è anche nella dimensione pratica, dell’impegno per realizzare, che si “manifesta” concretamente il metodo dell’animazione. Le attività, all’interno dei Giardini non si connotano solo come un semplice fare, un passare il tempo, un riempitivo ma assolvono la funzione di mediatori e di facilitatori delle relazioni e dell’apprendimento, liberando le risorse affettive e creative. All’interno dei Giardini per favorire esperienze che accrescano, attraverso la sperimentazione, il senso della collaborazione e della condivisione si propongono attività ludiche e di socializzazione. Nell’individuare le attività si è scelto di non suddividerle per fasce d’età: ci sembra maggiormente funzionale all’obbiettivo di socializzazione valutare le modalità in cui un’attività viene presentata e sceglierle in base al gruppo presente ed alle finalità che si vogliono raggiungere. Le diverse attività previste stimolano la comunicazione creativa dei ragazzi avvicinandoli alla conoscenza di nuovi e diversi linguaggi espressivi.Tra le attività sono previste:
attività creative/manipolative: attraverso l’uso di diverse forme di espressione creativa (disegno, pittura, scultura…) e di materiali nuovi e sempre differenti, stimolano lo sviluppo di potenzialità creative e la forza propositiva del ragazzo, la capacità di pensiero autonomo e critico, la comunicazione e l’operatività nel gruppo; Attività ludico motorie: attraverso la proposta di giochi da tavolo e non che all’aperto vengono stimolati nei ragazzi aree differenti quali, la fantasia, la capacità di relazione, la crescita di un corretto schema corporeo, lo sviluppo e il mantenimento delle facoltà sensorie e percettive. Ci piacerebbe quest’anno lavorare con i ragazzi proponendo un laboratorio di circo sociale. Giochi di ruolo: La metodologia del gioco di ruolo offre un percorso di apprendimento che integrando l’ascoltare, il vedere e il fare rispecchia maggiormente le situazioni reali e la loro complessità. L’esperienza del gioco di ruolo permette ai ragazzi da un lato di fare esperienza di gruppo e dall’altro di confrontarsi con la propria sfera emozionale. Attività musicali ed espressive: lo stimolo alla libera espressione ed alla ricerca di nuove strade passa anche attraverso la proposta di ascolto, visione, condivisione e discussione di produzioni filmate o musicali. Una delle idee per quest’anno è un laboratorio formativo per il dj set, una delle attività preferite dai ragazzi, in collaborazione con le associazioni musicali del territorio
L’intervento pensato nei Giardini di Padre Gherardo nasce dalla volontà di rendere lo spazio del parco un luogo aperto alla città ed alla cittadinanza, proponendo – attraverso le attività animative ed educative – un modello alternativo di convivenza, basato sulla condivisione di spazi ed esperienze, e che contrasti da un lato con la tensione alla chiusura di chi questo spazio vive abitualmente e dall’altro con il timore di chi lo vede dall’esterno. Per perseguire questa idea di sviluppo del territorio non si può prescindere da un lavoro sul territorio stesso che coinvolga la popolazione e le realtà istituzionali ed associative che lo abitano. A partire dai giovani che rappresentano una parte importante delle persone che frequentano e vivono il parco e che vanno coinvolti in virtù del loro status di cittadini prima ancora che in quanto espressione di una fascia d’età. L’obiettivo di creare una rete territoriale rimane comunque molto complesso da raggiungere per i tempi ristretti di attuazione del progetto Piace-re estate e perché la maggior parte delle associazioni interrompe l’attività in occasione delle ferie estive.
Negli anni sono state costruite e implementate alleanze con diverse realtà del territorio, quali: • Cooperativa Arco • Le attività del quartiere (negozi, locali…)• Quotidiano Libertà • Artisti e artigiani locali, Associazioni. • Libreria Farhenait• Manicomics
L’avvio del progetto “ Piacere estate” è previsto per martedi 21 giugno alle ore 17.30.Il calendario delle attività sarà il seguente:- 21 giugno – 7 agosto- 22 agosto – 11 settembrecon la seguente scansione oraria settimanale:
Apertura mattutina Apertura pomeridiana Lunedì 9.30 -12 17.30/19.30 Martedì 17.30/21 Mercoledì 17.30/19.30 Giovedì 9.30 – 12 17.30/19.30 Venerdì 17.30/19.30
Verranno inoltre organizzati ulteriori eventi serali da programmarsi nell’arco dell’estate. Le aperture mattutine saranno effettuate solo nei mesi di luglio e agosto.
Educatori di AURORA DOMUS COOP. SOCIALE: Bassi Caterina, Cavallo Cinzia, Danton Eleonora, Platè Martina, Rossetti DanielaResponsabile del progetto: Arianna Guarnieri