Burocrazia e fauna selvatica, Coldiretti in piazza: “La Regione ci ascolti”

Era gremita la sala riunioni dell’ufficio zona di Cortemaggiore che ha ospitato l’Assemblea Provinciale di Coldiretti Piacenza per l’approvazione del bilancio consuntivo 2015. All’assemblea, da sempre prezioso appuntamento per fare il punto sulle attività sindacali dell’Organizzazione e presentare le progettualità del prossimo periodo, hanno preso parte i 46 presidenti di sezione e i dirigenti delle maggiori strutture economiche del territorio come Terrepadane, Condifesa, Ainpo e Consorzio di Bonifica di Piacenza.

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Perno dell’incontro, l’intervento del numero uno dell’Associazione ormai da un anno alla guida di Coldiretti Piacenza, Marco Crotti che ha accolto gli intervenuti che “con la loro presenza e vicinanza, ha detto, testimoniano la volontà della base sociale di condividere il progetto che Coldiretti sta mettendo in campo per il settore agricolo del paese e, contestualmente per la società civile.” Numerosi i temi toccati durante l’intervento del presidente a partire dall’ultima vittoria in ambito di trasparenza con il decreto inviato a Bruxelles per l’origine obbligatoria della materia prima per il latte ed i derivati, ma anche la fiscalità in agricoltura, con l’abolizione di Imu ed Irap; ancora, i sempre più aspri confronti sui prezzi agricoli, la  necessità di valorizzare quegli esempi positivi di cooperazione che giocano un ruolo importante nella sostenibilità del settore e la necessità di una netta semplificazione burocratica a tutti i livelli.

Un’attenta e franca analisi del contesto nel quale operano gli imprenditori piacentini conclusa dando ai soci l’importate appuntamento alla mobilitazione generale indetta da Coldiretti Emilia Romagna per il 23 giugno a causa dei ritardi delle risposte dell’assessorato regionale all’Agricoltura su questioni rimaste in sospeso e la cui risoluzione è di fondamentale importanza per la nostra agricoltura. Dall’invasione di animali selvatici, al peso della burocrazia, ulteriormente aggravata dal passaggio di funzioni e competenze tra le ex-province e la Regione, e ancora, i continui rinvii della revisione delle aree vulnerabili ai nitrati. Una revisione necessaria e dovuta dopo che l’Ispra ha definitivamente scagionato nel 2015 la zootecnia accertando finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi e concorrenti, dai fanghi di depurazione agli scarichi civili.

“Accogliamo positivamente, ha aggiunto Crotti, il reperimento delle risorse mancanti per le misure sull’agroambiente del PSR, si tratta di una prima risposta che attendevamo da tempo, ma confermiamo la nostra mobilitazione per confrontarci con la Regione.”

Tra le altre richieste di Coldiretti, il ritiro del provvedimento direttiva danni da fauna selvatica in quanto penalizzante per il mondo agricolo, l’apertura di un tavolo di confronto sulla proposta di legge regionale in materia di A.T.C  al fine di ottenere indennizzi totali dei danni, lo sviluppo di azioni efficaci di prevenzione e controllo e l’obbligo della piena applicazione dei piani di prelievo, in materia di semplificazione la delibera che ampli e renda totalmente operativo l’art. 11 della legge regionale 19/2011 sul silenzio assenso, l’emanazione della legge regionale che permetta l’istituzione dei Distretti al fine di valorizzare le nostre produzioni.