Renzi, etichettatura del latte e referendum, le critiche della Lega Nord

 Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del dipartimento agricoltura ambiente Lega Nord Piacenza dopo l'incontro di Renzi con la Coldiretti e sui temi dell'etichettatura del latte e del referendum costituzionale: "Lo abbiamo detto, ridetto e ripetuto fino alla noia: l’agricoltura italiana sta attraversando  una crisi senza precedenti, ma evidentemente non va poi così male visti gli applausi  raccolti ieri da Renzi che sventolava un foglio (dove si promette l’etichettatura  obbligatoria dell’origine del latte) che al momento ha valore pari a zero. I primi ad  essere contenti, se il documento sarà approvato, saremo noi. L’etichettatura obbligatoria  del latte e di tutti i prodotti lattiero-caseari è sempre stata una nostra battaglia, però è  veramente mortificante vedere il mondo agricolo, o meglio parte di esso, festante e  plaudente che prende per buono il passaggio di Renzi quando tutti sanno che la decisione spetta a Bruxelles e l’esito non è assolutamente scontato.  Un’altra domanda ci sorge spontanea: perché il presidente del consiglio ci ha messo 3  anni a partorire il decreto, mentre le aziende hanno bisogno di risposte urgentissime?  Non hanno sei mesi o un anno di tempo per vedere crescere i propri redditi, rischiano di  chiudere prima. E mentre le aziende rischiano di chiudere sotto i colpi di Bruxelles, un  sindacato agricolo ha annunciato la mobilitazione per il sì al referendum costituzionale  che vuole togliere ogni competenza ai territori per rafforzare il potere centrale. Anziché  pensare alle tasse e alla burocrazia che opprime le aziende dei loro soci, invece di preoccuparsi dei pericoli derivanti dalla firma degli accordi Ttip, fingendo di non sapere che in un anno hanno chiuso più di 1000 stalle si occupano di referendum costituzionale esaltando Renzi.  Come Lega, di battaglie ne abbiamo combattute tante al fianco e per il mondo agricolo. Dalla revisione del disciplinare del Brugneto alla richiesta di deroga al dmv del Nure, dalla denuncia di quelle che sarebbero state le ripercussioni della svendita di tutti i  marchi del settore lattiero caseario alla Lactalis, alla denuncia dei pericoli della firma  degli accordi Ttip. Come abbiamo sempre sostenuto che le sanzioni contro la Russia  erano una follia con altrettanta determinazione affermiamo che la “ P “ degli accordi  Ttip significa pericolo enorme per le nostre imprese. Di fronte agli eventi di ieri siamo  arrivati alla conclusione che e non succede solo nel mondo agricolo, i sindacati non  sono sempre schierati dalla parte dei lavoratori e nel caso specifico dei loro associati. Se  Coldiretti plaude a Renzi significa che tutto va bene. Non è così. Il mondo agricolo deve  trovare un minimo d' orgoglio, la forza di reagire per ritrovare una rappresentatività sindacale seria, condizione sine qua non per poter sopravvivere".

Radio Sound