La Fondazione Teatri di Piacenza presenta le Stagioni di Lirica, Concertistica e Danza 2016-2017 del Teatro Municipale, ovvero 40 alzate di sipario fra opera, concerti e balletti, con 5 nuove produzioni d'opera su 7 (Un ballo in maschera, La Wally, I Puritani, Avrò dunque sognato, Notte per me luminosa nuova commissione), di cui 5 con la presenza del Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati. Numeri che sono il risultato degli sforzi compiuti dalla Fondazione negli ultimi tre anni, in stretta collaborazione con l'amministrazione comunale e l'assessorato alla cultura, che hanno come esito positivo una progettualità a lungo termine e il buon livello artistico riconosciuto dal pubblico e dalla critica nazionale ed internazionale. Il Municipale si riconferma anche nella prossima stagione come Teatro aperto alla città che mira a valorizzare e collaborare con le realtà locali quali Piacenza Jazz Fest, il Festival Valtidone Musica, le Associazioni filoliriche e musicali piacentine, il Coro Polifonico Farnesiano e ultimo, non certo per importanza, il Conservatorio Nicolini di Piacenza.
Con una programmazione lunga 9 mesi da ottobre a giugno saranno programmati: 7 produzioni d'opera, una in più rispetto alle ultime stagioni, un Musical per la prima volta inserito in Stagione Lirica, 5 spettacoli di danza di cui 2 nuove produzioni, 8 concerti in stagione concertistica con un grande evento quale il Concerto del violinista David Garrett, 5 concerti in stagione Ricorrenze in Musica, due al Teatro Municipale e tre alla Sala Teatini, 3 produzioni per il giovane pubblico delle scuole a cui sono riservate anche le anteprime delle opere in stagione, 6 concerti aperti alla città inseriti nella Rassegna “Allegro con Brio” alla Sala dei Teatini e che vedranno coinvolti i migliori allievi e docenti del Conservatorio Nicolini, un Ciclo di tre incontri in collaborazione con Centro Culturale Italo Tedesco tenuti da Nicola Montenz, eccellenza piacentina che affronterà le tematiche musicali relative ai Lieder di Strauss, Brahms, Mahler e Schubert, 6 incontri musicali di presentazione delle opere in Stagione, la ormai nota rassegna “In..canto d'opera”, organizzati alla Sala Teatini in collaborazione con l'Associazione “Nel Pozzo del giardino”, un concerto in coproduzione con il Piacenza Jazz Festival previsto il 19 marzo 2017. CONSULTA IL CALENDARIO COMPLETO
STAGIONE LIRICA
Ad aprire la STAGIONE LIRICA 2016-2017 sarà Un Ballo in maschera di Giuseppe Verdi, assente dal Municipale da ben 33 anni. E' il primo dei nuovi allestimenti, realizzato nell'ambito del progetto della Fondazione Teatri “Opera Laboratorio 2016” di cui è responsabile didattico il celebre baritono Leo Nucci che, da quattro anni, Piacenza ha il privilegio di ospitare sul suo palcoscenico principale. Un ballo in maschera, opera che impegnò Verdi e il librettista Somma nel rielaborare un soggetto di Scribe, avvincente ma sconveniente ai dettami della censura di allora, pur commissionata dal San Carlo di Napoli, andò in scena a Roma nel febbraio del 1859 e narra una vicenda ambientata a Boston. Un amore, un feroce intrigo, le profezie di una veggente sono le carte di un gioco che non esaurisce mai la sua potenza drammatica e che attraverso la musica non cessa di provocare le più suggestive emozioni. Lo spettacolo si avvale della regia di Leo Nucci e della direzione musicale di Donato Renzetti alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza. L'opera è frutto di una coproduzione tra Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Comunale di Ferrara. La Stagione proseguirà con La bohéme di Giacomo Puccini di nuovo in scena al Municipale dopo 14 anni grazie ad una coproduzione internazionale che vede coinvolti Ravenna Festival-Teatro Alighieri di Ravenna, Lithuanian National Opera and Ballet Theatre di Vilnius, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Coccia di Novara. In un gruppo di amici artisti, in una Parigi di primo Ottocento, arriva la dolce Mimì. È la vicina di casa del poeta Rodolfo e fra i due scoppia un amore tenero e intenso. I tempi non sono facili: i pochi soldi, il freddo, le difficoltà ad esprimere la propria arte sono il contorno di un amore che brucia tanto più fortemente quanto poco a poco si affievolisce il respiro di Mimì. A 120 anni dalla prima rappresentazione al Teatro Regio di Torino, La bohème che consacrò la collaborazione con i librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, è l’opera più celebre del compositore toscano. L’allestimento proposto in stagione prevede la regia di Cristina Mazzavillani Muti e la direzione di Nicola Paszkowski alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, del Coro del Teatro Municipale di Piacenza e delle Voci Bianche del Coro Farnesiano di Piacenza istruito da Mario Pigazzini. Nello stesso periodo le luci del Municipale si accenderanno sul musical Mimì è una civetta, una coproduzione tra Ravenna Festival-Teatro Alighieri di Ravenna e Fondazione Teatri di Piacenza. Così, dopo la partitura “originale” di Bohème, sarà proposta la sua “rilettura”, o meglio un’opera, quasi un musical, del tutto nuova che da essa prende le mosse: Mimì è una civetta, divertissement à la bohémienne commissionato al giovane e versatile musicista Alessandro Cosentino, mentre regia e coreografie sono state affidate al newyorkese Greg Ganakas. Alla band – che è parte integrante della scena come in alcuni musical di successo – si aggiungeranno, in alcuni momenti dello spettacolo, le improvvisazioni e i virtuosismi della fisarmonica di Simone Zanchini e della tromba di Fabrizio Bosso, ovvero due dei più straordinari jazzisti italiani. Il titolo è una citazione tratta dal terzo quadro del libretto di Illica e Giacosa, una frase pronunciata da Rodolfo. Da un libretto che, però, in questa veste, è stato liberamente adattato da Cristina Mazzavillani Muti (che ha ideato il progetto) con la collaborazione di Anna Bonazza: attualizzato nei recitativi, trasformati in veri e propri dialoghi, ma al tempo stesso fedele all’originale nelle forme chiuse, arie, duetti, cori… Pagine queste che anche in musica rispettano le straordinarie linee melodiche di Puccini, seppure in un tessuto strumentale e in un impianto d’insieme che Alessandro Cosentino ha ripensato in chiave del tutto moderna: ritmi swing e gypsy iazz, sonorità pop e percussioni rock, con aperture alle avanguardie novecentesche come alle distorsioni elettroniche del nuovo millennio. A febbraio 2017 dopo ben 42 anni andrà in scena La Wally. Ritroviamo anche in questo caso la penna del piacentino Luigi Illica nell’ultimo lavoro di Alfredo Catalani, andato in scena alla Scala nel 1889 ma molto amata anche all’estero, ad esempio da Gustav Mahler che la diresse ad Amburgo apprezzandola fra tutte le molte opere italiane che ebbe la ventura di affrontare. La sapiente scrittura di Catalani muove l’ingranaggio del dramma rivolgendo una particolare attenzione al paesaggio alpestre del Tirolo, di cui in ogni istante è possibile percepire nitidamente la rappresentazione sonora. La Wally è proposta in un nuovo allestimento, coprodotto da Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro del Giglio di Lucca, e vedrà l'Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretti da Francesco Ivan Ciampa, mentre la regia sarà affidata a Nicola Berloffa, già noto al pubblico piacentino per il successo riscosso nella stagione 2014-2015 con Les Contes d'Hoffmann. A marzo il sipario del teatro si alzerà sull'ultimo frutto della collaborazione di Wolfgang Amadeus Mozart con Lorenzo Da Ponte, Così fan tutte che va a concludere il ciclo Mozart-Da Ponte iniziato nel 2012 con Le nozze di Figaro. L'opera, una coproduzione tra Spoleto58 Festival dei 2Mondi, Teatro Coccia di Novara, Teatro Alighieri di Ravenna e Fondazione Teatri di Piacenza, narra le peripezie di due gentiluomini che desiderano mettere alla prova la fedeltà delle loro fidanzate. Secondo una ricetta ben collaudata, il tutto avviene secondo un intricatissimo puzzle, che fornisce tutti i presupposti per uno spettacolo pieno di incanto. Commissionata dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo sulla scia del grande successo delle Nozze di Figaro e Don Giovanni, venne presentata al Burgtheater di Vienna nel Carnevale del 1790, il penultimo anno di vita di Mozart. Lo spettacolo proposto al Municipale, da cui manca da 11 anni, prevede la regia di Giorgio Ferrara, la presenza dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Carla Delfrate e la partecipazione del Coro del Teatro Municipale di Piacenza. Due premi Oscar quali Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo firmeranno le scene e i costumi di questo allestimento. Sempre a marzo al Municipale andrà in scena l'opera di Vincenzo Bellini I puritani in un nuovo allestimento frutto di una coproduzione tra Fondazione Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Nel 1835 il Théâtre des Italiens di Parigi si riempie di applausi entusiastici per l’ultima opera di Vincenzo Bellini. Un trionfo che meritatamente segue un lavoro durato quasi un anno, una tempistica ben diversa da quella a cui erano abituati i musicisti del XIX secolo e che ha caratterizzato tutta la carriera del compositore catanese. La storia si svolge nell’Inghilterra del Seicento e riprende i contrasti tra le fazioni degli Stuart e dei Puritani (il partito di ispirazione calvinista) che seguirono la decapitazione di re Carlo I. Al centro delle reali vicende storiche si impone, come di consueto, una storia d’amore difficile, ma stavolta a lieto fine. Jordi Benacer dirigerà l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e il Coro del Teatro Comunale di Modena, istruito da Stefano Colò; la regia e i costumi sono di Francesco Esposito, mentre le scene di Rinaldo Rinaldi, scenografo più volte apprezzato dal nostro pubblico. Il 31 marzo e il 2 aprile il sipario si alzerà su un nuovo allestimento coprodotto da Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena. La produzione, dal titolo Avrò dunque sognato e con le musiche di Giuseppe Verdi, celebra i 50 anni di carriera del baritono Leo Nucci. Diretto da Aldo Sisillo alla guida dell'Orchestra dell'Opera italiana e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, lo spettacolo avrà la regia di Salvo Piro, da anni collaboratore dello stesso Nucci. A chiudere la prossima stagione operistica sarà infine Notte per me luminosa; l'opera, commissionata al compositore di fama internazionale Marco Betta, è ispirata dai personaggi dell'Orlando furioso di Ariosto e basata sui testi di Dario Olivieri, nell'anno in cui si celebrano i 500 anni dalla prima pubblicazione dell’Orlando Furioso. Lo spettacolo che vede la collaborazione del Conservatorio Nicolini di Piacenza, è una coproduzione tra Fondazione Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, Opera Giocosa di Savona e Fondazione Teatri di Piacenza. Ad eseguire questa nuova partitura sarà l'Ensemble Contemporaneo del Conservatorio Nicolini, diretto da Massimiliano Caldi e con un cast formato da giovani artisti e allievi di canto del Conservatorio. La mano esperta di Italo Nunziata ne firmerà la regia.
STAGIONE CONCERTISTICA
L’apertura della STAGIONE CONCERTISTICA 2016-2017 del Municipale, programmata per giovedì 17 novembre alle 21, è affidata a una delle più importanti orchestre al mondo consacrate all’interpretazione del repertorio classico eseguito con strumenti originali. L’Orchestre des Champs-Elysées, attiva da ben 25 anni, ha intrapreso con il suo direttore Philippe Herreweghe un progetto dedicato a Beethoven che a Piacenza porterà una nuova lettura della Sinfonia n.6 Pastorale e verrà completato dall'esecuzione del concerto n. 5 Imperatore eseguito per l'occasione al fortepiano dal Bertrand Chamayou, tra i più grandi artisti della scena musicale attuale. Una serata indubbiamente esclusiva, per scoprire il suono più autentico dei capolavori beethoveniani. Non mancherà anche in questa stagione il Recital di Leo Nucci, sabato 17 dicembre, che vuole essere un omaggio al celebre tenore napoletano Enrico Caruso, una figura di cantante a dir poco leggendaria che ancora oggi è oggetto di culto e amore incondizionato per moltissimi melomani. Oltre che per una vocalità di straordinaria e innata bellezza, Caruso fu protagonista di quel magico momento in cui l’arte canora entrò nelle case di tutti attraverso la prima industria discografica. Dalle più celebri romanze d’opera a quelle da salotto, senza dimenticare la canzone napoletana l’anima del canto italiano raggiunse allora ogni angolo del pianeta. Dovremo quindi aspettarci una ‘scaletta’ davvero speciale da parte del “nostro” Nucci e del suo Italian Opera Chamber Ensemble. Ogni teatro che si rispetti mantiene fede alle proprie buone tradizioni e anche il 2016 si concluderà con un concerto di San Silvestro dal tocco vivace, leggero, elettrizzante. L’appuntamento è affidato alla 15Orchestra Sinfonica di Piacenza diretta da Marco Beretta, affiancata dal fiore all’occhiello del teatro piacentino, il Coro del Teatro Municipale diretto da Corrado Casati con la partecipazione del tenore Antonio Corianò che seguirà l'Inno delle nazioni di Giuseppe Verdi. La Filarmonica Toscanini con il suo direttore principale Francesco Lanzillotta tornano al Municipale sabato 28 gennaio con un programma che parla russo. Il pianista Ruben Micieli, vincitore del Premio Silvio Bengalli del Concorso internazionale Valtidone nel 2015, proporrà la sua interpretazione del celeberrimo primo concerto di Čajkovskij. A seguire la quinta sinfonia di Šostakovič, che fu portata a termine ottant’anni orsono quando il compositore attraversava uno dei periodi più critici della sua carriera ma che oggi è fra le più eseguite e apprezzate. Il violinista David Garrett, famoso per le sue interpretazioni di musica classica in chiave più rock, arriva anche al Teatro Municipale di Piacenza in un appuntamento straordinario, fuori abbonamento, sabato 4 marzo. In questa occasione il violinista tedesco ci proporrà un repertorio totalmente classico, eseguendo il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.35 di Čajkovskij, accompagnato dall'’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI per la prima volta sul palcoscenico del Municipale. Direttore Ryan Mc Adams, un maestro giovane e di grande talento, che vanta collaborazioni con alcune delle più importanti istituzioni musicali del mondo. A fianco del concerto di Čajkovskij ritroveremo pagine celebri come l’Ouverture del Don Giovanni di Mozart e il Boléro di Ravel, ma anche la bella Sinfonia che Stravinskij compose in uno dei suoi soggiorni statunitensi, negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale. Alle soglie della primavera la stagione concertistica propone il ritorno del mezzosoprano Anna Maria Chiuri. La virtuosa, piacentina d’adozione e interprete acclamata nei teatri di tutto il mondo, sarà protagonista con l’orchestra I Virtuosi Italiani della quarta Sinfonia di Mahler nella trascrizione stimolante di Klaus Simon, diretta dal giovane maestro Matteo Beltrami. A completare il programma Crisantemi, elegia che Giacomo Puccini scrisse in occasione della morte di Amedeo di Savoia nel 1890 e i cui temi, più avanti, rientreranno nel finale della Manon, e l’Idillio di Sigfrido di Richard Wagner, profondamente legato all'autobiografia del compositore. Il settimo appuntamento della stagione concertistica prevede un importante appuntamento: la Filarmonica Toscanini affronterà un programma interamente dedicato al barocco con due delle composizioni più celebri di George Frideric Handel: le Suites Per i reali fuochi d’artificio e di Musica sull’acqua. Scaturite dalla penna del compositore per accompagnare le tradizionali regate sul Tamigi offrono un incantevole saggio di scrittura strumentale che ancora oggi regala grandi suggestioni sia agli esecutori che al pubblico in ascolto. Il direttore è lo svizzero-italiano Diego Fasolis, uno dei più interessanti interpreti della sua generazione, tra i barocchisti più accreditati a livello mondiale. A coronamento di una stagione dominata dalla grande orchestra e dalla presenza delle voci più affezionate al nostro teatro, la Filarmonica Toscanini e il Coro del Teatro Municipale si uniscono a quattro solisti di eccezionale bravura, il soprano Eleonora Buratto, il mezzosoprano Sonia Ganassi, il tenore Antonino Siragusa e il basso Michele Pertusi, per affrontare uno degli splendori del genio rossiniano. Lo Stabat Mater, scritto su invito di un prete spagnolo, venne eseguito a Parigi bel 1842 ma presto risuonò anche in Italia (a Bologna, sotto la guida di Donizetti) per entrare in seguito nel repertorio dei più noti cantanti. La compagine sarà guidata da Michele Mariotti, un applaudito esperto del repertorio rossiniano nonché una delle più interessanti, giovani bacchette italiane del momento.
STAGIONE DI DANZA
Don Chisciotte, come tanti altri personaggi della grande letteratura, non si trova soltanto nei libri. Il passato lo consegna a noi anche attraverso le forme del teatro, la vita della scena. Nello stesso senso in cui i musicisti dicono che «il tema è la variazione», ogni riscrittura di una grande opera letteraria per il teatro vivente è una variazione, e dà vita a un continuum o a un medium che non comporta inizio né fine. Ciò che andrà in scena nella prossima Stagione di Danza del Teatro Municipale di Piacenza è questa possibilità della tradizione di essere immanente, continua e regolata in modi sempre rinnovati. Dalle imprese ricche di spettri e di verità dell’hidalgo di Cervantes, nel Don Chisciotte, nuova produzione della Compania Nacional De Danza de Espana, che inaugurerà la prossima Stagione di Danza il 20 novembre, alle riflessioni in forma performativa sul paradigma per eccellenza del ritorno, quelle dell’odissea omerica in No Lander del piacentino Riccardo Buscarini che chiuderà la stagione domenica 7 maggio. Dalla ambigua riflessione sul femminile nel grand ballet per eccellenza, ossia Il lago dei Cigni, a Piacenza nella intensa versione del Balletto di Maribor, agli automi inquietanti nei racconti di Hoffmann, da cui è tratta Coppélia, titolo del grande repertorio del balletto classico sempre contemporaneo, qui nella evergreen versione di Amedeo Amodio che vedrà la partecipazione degli ospiti d'eccezione Anbeta Toromani e Alessandro Macario. Fino al contemporaneo sempre più acrobatico e immaginifico di Aria degli italiani No Gravity Dance Company, un contemporaneo che torna invece all’antico attraverso le musiche, i suoni e le “arie” barocche eseguite dal vivo. Ciò che emerge in primo piano nel folto programma di questa nuova stagione di danza è la capacità creativa che consiste nel rendere evidenti le linee portanti, la forza o le implicazioni affettive di qualsiasi testo o musica con cui il presente dialoga per fedeltà a ciò che un testo o una musica possono agire, a come hanno già agito, a quale impatto hanno avuto sul fruitore.