Mortizza: Piano d’azione per far fronte al problema dell’aria maleodorante

 Per far fronte alla denuncia dei cittadini della frazione Mortizza, che nei giorni scorsi hanno manifestato contro la diffusione di odori acri e insopportabili, Arpae, Comune e Provincia di Piacenza, dopo una serie di sopralluoghi, nel corso di una riunione hanno condiviso una serie di azioni di controllo e analisi aggiuntive rispetto a quanto già previsto. Nel dettaglio le proposte emerse riguardano: 
1. L'attivazione delle guardie volontarie ittico-venatorie coordinate dalla Polizia provinciale di Piacenza, che collaboreranno nelle vesti di importanti sentinelle del territorio, verificando anche in orari notturni lo spandimento; 
2. L'allertamento della Provincia di Lodi, dei Comuni frontalieri del Po e la segnalazione ad Arpa Lombardia di Lodi con la richiesta di maggiori controlli sulla sponda lombarda degli impianti potenzialmente produttori di inquinamento odorifero e con possibile ordinanza di interramento immediato dell'ammendante distribuito; 
3. Il potenziamento dei controlli da parte della Polizia municipale sul traffico di mezzi pesanti o mezzi agricoli a Mortizza; 
4. L'aggiornamento dell’ordinanza del Comune di Piacenza, emanata l’anno scorso in occasione di un precedente episodio di diffusione di puzze moleste, sulla base del nuovo regolamento regionale in materia. 
5. L' aumento delle frequenze dei controlli sulle aziende presenti in zona da parte dei tecnici Arpae Emilia-Romagna. 

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Questi i punti d’attacco messi in fila nel corso della riunione promossa da Arpae Emilia-Romagna che verranno presentati nei prossimi giorni nel corso un incontro pubblico da concordarsi con il Comitato che nel frattempo si è costituito. Tra le proposte anche controlli sulla qualità dell’acqua della Frazione e la richiesta, all'azienda autorizzata a Mortizza a trattare i fanghi di depurazione, di produrre analisi chimiche del “prodotto” che esce dall’impianto per essere sparso nei campi. 

Molteplici i punti presi in esame nel corso dell’incontro, a partire dalla necessità di individuare con certezza la fonte della puzza, senza dar per scontato nulla. Altro tema l’analisi tesa a determinare quale sostanza provoca una puzza così impattante e quali eventuali conseguenze può avere sul terreno su cui avvengono gli spandimenti e sulla base di quali concentrazioni di ammendante. “L’azione di ascolto dei cittadini è sempre doverosa – sottolinea l’assessore regionale Paola Gazzolo interpellata nei giorni scorsi dal Comitato di Mortizza – l’azione congiunta della Regione Emilia-Romagna attraverso Arpae, Comune e Provincia di Piacenza, attraverso la Polizia provinciale, ognuno per la propria parte di competenza può dar vita a maggiori controlli e monitoraggi della situazione, fuori da una logica di emergenza, ma in costanza di attenzione e in stretto raccordo con la cittadinanza. L’incontro sarà importante per instaurare il giusto rapporto tra competenze e partecipazione.”

SANITÀ PIACENZA. FDI-AN: ESALAZIONI MALEODORANTI ALL'OSPEDALE, RICHIEDERE AD AUSL UN IMMEDIATO INTERVENTO RISOLUTIVO

In una interrogazione un consigliere riferisce inoltre che "alcuni dipendenti della struttura hanno lamentano arrossamenti agli occhi e alla gola, oltre uno stato di malessere generale"

“Ormai da alcuni giorni si registrano in alcune aree della struttura ospedaliera di Piacenza, con ingresso da Via Taverna, emissioni di esalazioni maleodoranti che, in particolare, vengono avvertite all'interno del Laboratorio di analisi”. Lo scrive un consigliere regionale di Fdi-An in una interrogazione rivolta alla Giunta per sapere se la Regione intende richiedere alla Direzione generale dell'Ausl un “immediato intervento risolutivo”. 
Il consigliere chiede inoltre opportuni chiarimenti volti ad accertare le ragioni per le quali si siano determinate queste inefficienze, visto che “alcuni dipendenti della struttura hanno lamentano arrossamenti agli occhi e alla gola, oltre uno stato di malessere generale, e, nonostante abbiano sollecitato un intervento da parte dei competenti uffici dell'Ausl, attendono ancora oggi la risoluzione della questione, a causa di un deplorevole palleggio di responsabilità e competenze”.