Piano Forestale presentato a Piacenza: bandi della Regione per 80.000 euro

80.000 ettari di bosco, pari al 36% della superficie provinciale e al 13% di quella regionale: questa la carta d'identità delle foreste piacentine, quasi tutte in montagna (90%). Un notevole contributo alla qualità ambientale, di considerevole importanza anche sotto il profilo economico. A partire da questo comntesto è stato presentato nei giorni scorsi dell'assessore regionale Paola Gazzolo il nuovo piano forestale nel corso di un incontro svolto in Provincia alla presenza, oltre che del Presidente Francesco Rolleri, di un folto pubblico di aziende, consorzi, enti a partire dal Corpo forestale dello Stato, categorie ecomiche. Motivo di tanto interesse la mole di finanziamenti che da qui al 2020 verranno destinati in Emilia Romagna al “bosco”: 80 milioni di euro, di cui 62 dal Piano di sviluppo rurale ed i restanti 12 derivanti dalla tariffa idrica.

Radio Sound

“A differenza di ciò che succede nel mondo, in Italia e nella nostra regione registriamo negli ultimi anni un incremento della superficie boscata – ha sottolineato Paola Gazzolo – un dato positivo in termini ambientali ma rappresentativo anche di una criticità: i dati sono infatti il frutto del continuo abbandono della popolazione dalle aree più interne e montuose e dall’altro di una progressiva rarefazione delle imprese agricole e forestali di montagna. Problematiche che vengono affrontate ampiamente dal Programma per la montagna, oltre che dal nuovo Piano forestale e dagli atti che seguiranno come le norme di polizia forestale.

I finanziamenti, per lo più derivanti da risorse europee, contribuiranno a raggiungere diversi obiettivi come favorire l' imprenditoria forestale e della filiera produttiva della risorsa boschiva soprattutto a fini energetici con nuove forme di meccanizzazione, per favorire la produttività dei cantieri forestali e ridurre l’impatto delle lavorazioni con contributi per la realizzazione di impianti a biomasse; prevenire il rischio idrogeologico e il rischio incendi; favorire la produzioni non legnose come quella dei funghi, incentivare l’arboricoltura da legno e la pioppicoltura; attribuire un valore economico ai servizi ecosistemici prodotti dal patrimonio forestale a favore dell'intera società, a cominciare dalla sua capacità di regolazione del deflusso idrico, di immagazzinamento dell'acqua per scopi idropotabili, di tenuta dei versanti e assorbimento dell'anidride carbonica.

L'incontro ha suscitato vasto interesse tra gli operatori che hanno chiesto alla Regione di essere supportati nelle procedure di partecipazione dei vari bandi che si susseguiranno da qui a settembre."