Tre importanti interventi anti-dissesto idrogeologico montano hanno consentito a tecnici e operai del Consorzio di Bonifica di Piacenza di mettere in sicurezza in tempi rapidi alcuni versanti del nostro Appennino particolarmente fragili, sottoposti a continui fenomeni erosivi. Nei giorni scorsi dirigenti e Ufficio Tecnico dell’ente – insieme a sindaci e rappresentanti delle amministrazioni locali- hanno effettuato alcuni sopralluoghi mirati nei tratti interessati dall’azione di risistemazione per verificare l’efficacia delle opere di miglioramento del territorio. Nell’ampio comprensorio del Comune di Ferriere, dove la Bonifica di Piacenza ha recentemente portato la sua opera in molteplici tratti recentemente colpiti, le opere di consolidamento stavolta hanno visto la realizzazione di alcune briglie di sostegno – in corrispondenza della strada Pontenano-Proverasso-Fogaroni – in grado di ordinare sotto il profilo idraulico – il Rio Pratomè, corso d’acqua naturale a regime torrentizio. A causa delle precipitazioni abbondanti infatti si sono manifestati ripetuti fenomeni di erosione che, con il trascorrere del tempo, hanno avuto come conseguenza diretta un vero e proprio fenomeno di “scalzamento” al piede della porzione del versante su cui scorre la strada, unico collegamento nell’area interessata. Questo scalzamento ha comportato un considerevole cedimento della strada stessa compromettendone la viabilità e la sicurezza per gli utenti. Così, al fine di ripristinare il piano della carreggiata e di garantire la piena transitabilità del tratto in questione, sono state realizzate le briglie di consolidamento in gabbioni con una soletta di protezione a valle in massi ciclopici cementati. La funzione delle briglie é proprio quella di ridurre la pendenza del torrente e quindi anche le forze di trascinamento dell'acqua. In aggiunta a queste opere, per incrementare la difesa complessiva della zona, è stato realizzata una barriera protettiva di sostegno per tutto il tratto spondale destro. L’intervento è stato particolarmente apprezzato dal sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi che durante la fase di monitoraggio tecnico si è complimentato con il Consorzio di Bonifica di Piacenza per la qualità dell’intervento realizzato e per la velocità con cui i tecnici della bonifica hanno operato. Il costo dell’opera è stato di circa 30mila euro. Un altro lavoro di diversa tipologia, ma particolarmente utile alle terre alte e alle comunità e imprese agricole che le abitano ha riguardato l’ultimazione di uno dei numerosi acquedotti che il Consorzio gestisce nelle zone montane a garanzia di un tessuto economico-produttivo da salvaguardare in un generale, progressivo e penalizzante contesto di abbandono del territorio. Nei giorni scorsi nel Comune di Cortebrugnatella – lungo il corso del fiume Trebbia – i tecnici consortili hanno concluso i lavori per il rifacimento completo di un serbatoio di riserva e partitore a servizio delle località di Collegio Prà Rizzo e di Bedo. Un’opera costata oltre 40 mila euro progettata da Edoardo Rattotti, geometra consortile che è stato anche direttore dei lavori. All’incontro di inaugurazione da parte del presidente della Bonifica Piacentina Fausto Zermani e del direttore generale Massimo Bonacini era presente il vicesindaco di Cortebrugnatella Enzo Bazzini che ha rimarcato la rilevanza di opere capillari come queste per le aree di montagna spesso lasciate a loro stesse. Infine – ma non certo per importanza – sono stati ultimati anche i lavori per la regimazione idraulica in corrispondenza del movimento franoso che si era verificato in località Montemartino nei comprensori di Pianello e Pecorara per un importo di circa 10mila euro: in questo tratto specifico è stata realizzata per l’utenza anche una strada carraia. “Questi interventi capillari – locali ma dal valore globale – sulla nostra montagna – ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani– rappresentano il migliore antidoto contro l’abbandono delle terre alte. Quando partecipiamo a questi sopralluoghi tecnici tocchiamo davvero con mano la necessità impellente di opere costanti di manutenzione. La riconoscenza di amministratori e residenti ci sprona a fare sempre di più contro il dissesto, naturalmente per quanto possiamo fare in base alle nostre competenze e dimensioni strutturali. Ricordiamo però per l’ennesima volta che intervenire in prevenzione oggi significa risparmiare dalle 5 alle 7 volte sui costi emergenziali di domani e in quest’ottica il coordinamento operativo per valorizzare strategicamente il nostro Appennino si fa sempre più indispensabile. L’Appennino è una ricchezza enorme su cui investire non un peso e occorre difenderlo”.