Chiusura al Municipale con l’orchestra della Svizzera Italiana.Ma da Milano e dai ricordi piacentini di Martone giungiamo al nostro Municipale che l’altra sera con il concerto dell’Orchestra della Svizzera Italiana ha concluso il cartellone sinfonico. Dirigeva la splendida compagine il Maestro Markus Poshner che ha interpretato la pagina della Ouverture Tragica di Johannes Brahms secondo la migliore tradizione romantica tra ampi squarci descrittivi e dense volute di suono. Gremita la platea del teatro anche di sessanta luganesi appartenenti alla associazione degli Amici dell’Orchestra della Svizzera Italiana entusiasti del nostro Palazzo Farnese e del nostro Duomo. Sublime il “Duett Concertino” per clarinetto, fagotto, orchestra d’archi e arpa di Richard Strauss. Una pagina poco nota improntata alla immaginazione fantastica e al melodiare sognante tra motivetti, a solo e astrazioni metafisiche. Valenti i solisti che ricordiamo: Corrado Giuffredi, clarinetto; Alberto Biano, fagotto; Anna Loro, arpa. Fulcro della serata il Secondo concerto per pianoforte e orchestra di Brahms un monumento della tradizione post romantica austriaca denso di tensione ritmica, quanto di immensità sentimentale e di grande malinconia. Interprete d’eccezione il pianista Marc-André Hamelin canadese di origine e di formazione americana. Misurato negli attacchi, ponderoso nella struttura episodica delle sezioni ha donato del concerto una lettura classica, organica, ritmicamente sostenuta. Numerosi gli applausi per un’orchestra solida, intenzionalmente convinta e per il suo direttore un campione di gestualità e di scuola. Due i bis concessi, dapprima Debussy quindi un arrangiamento di Liza di Gershwin. Si conclude così una stagione intensa che ogni anno potrebbe vedere una maggiore presenza di giovani.
Maria Giovanna Forlani