Rapina al Mercatone Uno, preso anche il complice, colui che materialmente ha sparato alla guardia giurata alla guida del furgone portavalori. È un 45enne di Rozzano (Milano), Orazio Musicò, pluripregiudicato, il quale è stato arrestato con le pesanti accuse di concorso in tentato omicidio, rapina aggravata, possesso illegale di arma da fuoco. I carabinieri lo hanno prelevato l'altra mattina direttamente dalla sua abitazione dove vive con moglie e due figli. Di fronte al giudice, in sede di interrogatorio, ha ammesso di aver sparato, ma ha aggiunto: "È stata una tragica fatalità, non volevo fare del male a nessuno".
Con il suo arresto, e quello di Luciano Domenico Caminneci fatto subito dopo il tentato colpo, gli uomini del Nucleo Investigativo hanno chiuso il cerchio intorno ai due rapinatori che erano giunti sul piazzale del Mercatone di Rottofreno (Piacenza) a bordo di uno scooter rubato. Fondamentali le impronte raccolte sulla carrozzeria e analizzate dai Ris, così come i racconti dei testimoni che quindici giorni fa assistettero alla fuga dell'uomo. Indagini lampo, quelle coordinate dal pm Antonio Colonna ed eseguite dai carabinieri del Nucleo investigativo comandati dal maggiore Massimo Barbaglia, che però non sono ancora chiuse. Si vuole capire se dietro all'opera dei due rapinatori (lo ricordiamo uno di Binasco, l'altro di Rozzano) possa esserci stato anche uno o più basisti. Il sospetto è comunque che si tratti di una banda ben organizzata. Come si ricorderà i due assaltarono il furgone portavalori ferendo gravemente con un colpo di pistola (una Magnum 357) la guardia giurata. Tentarono di rubare 14mila euro, ma il colpo fallì. Un rapinatore venne preso subito. "Un fatto gravissimo" ha commentato il procuratore capo Salvatre Cappelleri che ha lodato l'operato degli investigatori per la rapida svolta nelle indagini.
Nel frattempo la prognosi della guardia giurata ferita non è ancora stata sciolta. L'uomo non corre più pericolo di vita, ma si teme che non possa più camminare.
ARRESTATO IL GRUPPO DI FUOCO DELLA RAPINA AL MERCATONE UNO DEL 22 APRILE.
IN SCOOTER DA ROZZANO (MI) A ROTTOFRENO (PC)
Alle 11,00 odierne presso la Procura della Repubblica di Piacenza il Procuratore Capo, Dott. Salvatore Cappelleri ed il sostituto Proc. Dott. Antonio Colonna, che ha coordinato le indagini, hanno dato notizia, unitamente al Comandante Provinciale dell’Arma, Col. Corrado Scattaretico, della brillante operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza, che in pochi giorni hanno identificato i due responsabili dell’agguato alla Guardia Particolare Giurata della Securpol: Giuseppe Vigorito, ferendolo con un colpo d’arma da fuoco alla colonna vertebrale, per tentare la fuga con il furgone portavalori ed un bottino superiore ai centotrenta mila euro (tutto recuperato). Il primo rapinatore,CAMINNECI Luciano Domenico, pavese 43 enne residente a Binasco (MI), reo confesso di aver condotto il motociclo sino al luogo della rapina, era stato immediatamente fermato dai Carabinieri della Stazione di Sarmato (PC), primi a giungere sul posto, che lo avevano trovato nascosto in un canale di scolo nelle vicinanze del luogo del delitto, senza che sapesse spiegare la sua presenza sul posto. L’arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere del secondo: MUSICÒ Orazio, messinese 45 enne residente a Rozzano (MI), risale al 30 aprile, quando i militari del Nucleo Investigativo lo hanno rintracciato in Rozzano (MI), per associarlo al carcere di Piacenza, dove di fronte al G.I.P. Dott. Giuseppe Bersani ha ammesso di aver tirato il grilletto del revolver cal. 357 magnum che ha ferito la Guardia, oggi ricoverata all’ospedale Niguarda di Milano, con il rischio di non poter più camminare.
Ora le indagini si concentrano su Rozzano (MI) da dove sarebbe partico il commando che ha eseguito l’agguato, mentre gli inquirenti si interrogano su eventuali complici e fiancheggiatori che hanno ideato l’impresa ed eseguito l’accompagnamento sul posto degli esecutori materiali, salvo poi recuperare il solo Musicò, sottrattosi alla cattura immediata. Negli uffici della Procura aleggia un moderato ottimismo di poter sgominare l’intera banda che dai sobborghi milanesi si è spostata nella provincia piacentina per compiere il grave fatto di sangue.