Profughi, Calza: “Gli ho chiesto di lavorare, ma preferiscono non fare nulla”

 "Ho chiesto ai profughi di lavorare ma preferiscono non fare nulla". Lo ha detto Patrizia Calza, vice presidente della Provincia, in qualità di sindaco di Gragnano al Corriere della sera. Il primo cittadino del paese di 4.500 abitanti, che da novembre ospita 20 profughi pachistani, ha motivato così il suo sfogo: “"Le regole sull'immigrazione vanno cambiate. Noi abbiamo il dovere di accogliere chi ha bisogno, ci mancherebbe. Ma loro, se sono nelle condizioni di farlo, hanno il dovere di restituire qualcosa a chi li ha accolti. E se si rifiutano di farlo devono essere rispediti a casa".

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Pare infatti che Calza e la sua amministrazione, che ai richiedenti asilo non fa mancare niente (una casa, tre pasti al giorno, corsi di italiano, visite mediche, una piccola diaria) avesse chiesto loro se fossero disponibili a impegnarsi in lavori come tagliare l'erba nei giardini pubblici, pulire le ciclabili oppure i pozzetti delle strade. Tutti lavori semplici, per i quali però il Comune potrebbe risparmiare denaro da investire in altri settori. Ma sembra proprio che i profughi non abbiano risposto positivamente. Solo quattro hanno accettato, altri distribuiscono volantini a 10 euro l’ora, gli altri non  sono disposti a fare nulla. “Per essere rispettata nella sua dignità una persona deve avere un ruolo nella società – ha concluso il sindaco -, un mestiere o almeno un compito. Altrimenti cosa dico ai miei ragazzi. Ai miei studenti dico di impegnarsi, studiare sodo per poi trovarsi un lavoro, darsi sempre da fare. E poi in paese abbiamo chi fa il mantenuto".

ACCOGLIENZA, RANCAN (LN): «CALZA IN LINEA CON LA LEGA, FACCIA PRESSIONE SUL PD»
«È con piacere che accogliamo Patrizia Calza nel gruppo di chi sostiene che l’accoglienza degli immigrati debba avere un limite».
Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord, risponde così al sindaco PD di Gragnano Trebbiense, che sulle pagine del Giornale ha denunciato la necessità di cambiare le regole sull’immigrazione e di rispedire nel proprio paese i richiedenti asilo che rifiutano di ricompensare con il lavoro le comunità ospitanti.

«La posizione del primo cittadino gragnanese – attacca Rancan – è la stessa sostenuta da anni dalla Lega Nord. Dal momento in cui è proprio un sindaco del PD ad arrivare alle nostre stesse conclusioni, auspichiamo che questa formazione politica avvii una riflessione su questo tema e prenda in considerazione lo stop all’invasione. Ormai in ritardo per negare l’accoglienza ai presunti profughi fannulloni, Calza è dunque ancora in tempo per fare pressione all’interno del proprio partito. È infatti ora che tutti gli amministratori di centrosinistra si rendano conto che è necessario velocizzare le procedure di identificazione e di attribuzione dello status di profugo, senza il quale gli stranieri devono essere rimpatriati. È inaccettabile – aggiunge l’esponente del Carroccio – che i cittadini italiani, prostrati da una crisi senza precedenti, continuino a mantenere con il proprio sacrificio chi si rifiuta di dare un contributo alla società che li ospita».