Il valzer motivo conduttore del tema “Vienna e la Belle Epoque”

Maria Giovanna Forlani intrattiene gli amici della Gebetsliga (Pia Unione di preghiera Beato Carlo d’Asburgo) di Piacenza sul tema: “La Belle Époque a Vienna”. La Forlani, presentata dal prof. Maurizio Dossena, delegato piacentino della Gebetsliga, ha narrato con trasporto e precisione una bella “favola” sulla Vienna della fine dell’Ottocento ove, contemporaneamente alla crisi dell’Impero, sorgevano avanguardie artistiche e musicali. Il tema del valzer è il motivo conduttore della buona società viennese che ricerca l’evasione, la gaiezza, il piacere, le lunghe passeggiate al Prater, le “Rosen Moiser” (le belle dimore borghesi, ove si svolgevano esposizioni di pittori), le serate in riva al Danubio, i concerti per violino e archi improvvisati nelle strade della capitale. Nasce la Secessione, il gruppo di diciannove artisti che nel 1897, in opposizione all’Accademia, si uniscono in un manifesto estetico che si propone di diffondere il messaggio dell’arte fine a se stessa: “l’art pour l’art”. Insieme a Vienna, Londra e Parigi vivevano anni di trasformazioni sociali, la nascita dei movimenti operai, i trasporti pubblici, l’educazione per il popolo analfabeta. Maria Giovanna Forlani parla di Brahms, di Mahler poi di Klimt e degli artisti della Secessione in un viaggio meraviglioso tra i fiori della Vienna Asburgica e le tragedie della dinastia degli Asburgo. Dai valzer di Strauss, il pensiero corre all’operetta, ai teatri di periferia, poi al dramma della Prima Guerra Mondiale che tutto distrugge e tutto travolge. L’arte diviene forse una via di fuga? Ormai il vecchio e stanco Imperatore Franz Josef I guarda il suo mondo al tramonto mentre nuove sono le generazioni che si affacciano alla vita.Per Carlo I, il buono e giovanissimo Imperatore a cui noi dedichiamo preghiere e pensieri dopo la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, attendiamo la causa di santificazione. La conferenza di Forlani è stato uno dei momenti culturali che la Gebetsliga propone come testimonianza di cultura e di civiltà al pubblico di tutta Europa per ricordare la figura del Beato Carlo I, nobile, dolce testimone della pace, eroicamente morto per tutti in esilio,  a Madera.Grazie agli Asburgo e alla pace dimenticata!

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