La piacentina Cinzia Tenchini: “Esperienza unica alla Marathon des sables”

Lo sport è competizione, ma anche e soprattutto una sfida con sé stessi. Una sfida che a volte diventa estrema, come accade ogni anno alla Marathone des Sabels. Al via, in Marocco, c’erano anche due atleti piacentini: Simone Zahami e Cinzia Tenchini, quest’ultima ha raggiunto un risultato importante in campo femminile, classificandosi come seconda italiana e tra le prime cinquanta in totale: “Un piazzamento di tutto rispetto – confida ai nostri microfoni – ma in una gara di questo tipo la classifica ha un valore relativo. Conta arrivare al traguardo. Per farlo ho dovuto lottare contro me stessa ed abbattere i miei limiti”
La piacentina che era alla sua prima partecipazione a questa manifestazione che ha toccato l’edizione numero 31 non è però nuova a queste imprese: “Un anno fa ho partecipato alla 100 km del Sahara. A novembre ho preso parte ad una corsa in Oman, sempre nel deserto, proprio in preparazione della Marathon des Sables”

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Una preparazione attenta: “In genere per affrontare una gara come questa si fanno percorsi di avvicinamento, cercando di riprodurre il carico dello zaino sulle spalle, che può anche arrivare a pesare una decina di kg. Molto più difficile è invece prepararsi alle condizione metereologiche e del percorso. Alla Marathon de Sables di quest’anno, ad esempio, abbiamo incontrato il Niṅo, un vento fortissimo, che ha provocato tempeste di sabbia, rendendoci la vita particolarmente difficile”
 

Condizioni estreme: la gara è unica nel suo genere e si svolge nel deserto del Sahara marocchino. Il percorso viene reso noto ai concorrenti solo prima della partenza. Il percorso è davvero incredibile: “Sono circa 260km tra dune, montagne, letti di fiumi antichi –spiega Cinzia Tenchini – in più le temperature sono davvero proibitive, dai 5 gradi notturni ai 50 diurni. A complicare le cose c’è l’autosufficienza alimentare. I concorrenti devono portare con sé tutto l’occorrente e se lo devono far bastare. La difficoltà più grande è forse proprio questa”