Proseguono le indagini sulla violenta rapina avvenuta venerdì pomeriggio nel piazzale del Mercatone Uno, rapina che ha visto restare a terra in un lago di sangue Giuseppe Vigorito, guardia giurata in forza all’agenzia Securpol, raggiunto da un proiettile che lo ha colpito alla schiena. Mentre il 43enne di Binasco (Milano) fermato pochi minuti dopo la rapina continua a negare qualsiasi coinvolgimento, gli inquirenti stanno cercando indizi utili altrove. E presto il quadro potrebbe in effetti diventare più chiaro. Il sospetto, che ai carabinieri ha confessato di essere strafatto di cocaina ma di non centrare nulla con il blitz criminale del Mercatone Uno, era stato fermato all’altezza del cimitero di Rottofreno. Portato in caserma i militari si erano accorti che nelle tasche dell’uomo non vi era traccia del cellulare. Convinti che il 45enne non potesse essere privo di un telefono gli investigatori hanno deciso di continuare le ricerche nella zona. Avvisato dell’oggetto mancante, il sindaco di Rottofreno Raffaele Veneziani ha chiamato con sé alcuni cittadini capitanati da Thomas Brusamonti, Mirko Pantano e Luca Battini che insieme hanno iniziato a setacciare la zona, albero per albero, canale per canale, imbracciando il decespugliatore dove la vegetazione rendeva complicata la visibilità. E alla fine il telefono è stato trovato: si tratta di un modello Samsung dal quale potrebbero emergere indizi importanti ai fini dell’indagine. Una volta effettuata l’importante scoperta il primo cittadino Veneziani ha consegnato il tutto al comandante provinciale dell’Arma Corrado Scattaretico che ha speso parole di grande ammirazione per la comunità di Rottofreno, ringraziando personalmente il sindaco e i cittadini per il grande aiuto ricevuto.