Troppi pregiudicati, risse e droga: licenza sospesa al Baraonda di via Colombo

Sospensione dell'attività di 15 giorni per il bar Baraonda di via Colombo. I sigilli sono stati apposti questa mattina, venerdì 22 aprile. La decisione è stata presa dalla Questura di Piacenza che ha deciso di tirare una riga dopo 15 mesi di controlli e interventi: controlli messi in atto spontaneamente dalla polizia e interventi eseguiti dopo la segnalazione di cittadini e residenti. Risse, liti, violenze, clienti ubriachi, disturbo della quiete pubblica, sono numerosi i motivi alla base della sospensione. “Senza contare che ormai quel locale era divenuto luogo di spaccio e di incontro tra pregiudicati” spiega Maurizio Mobilio, dirigente della questura. Più di una volta, infatti, i poliziotti si sono imbattuti in avventori sorpresi con dosi di droga in tasca o clienti con gravi precedenti penali alle spalle: “Parliamo di reati contro il patrimonio, furti, rapine, aggressioni, violenze e resistenza a pubblico ufficiale” continua Mobilio. Conti eseguiti sulla base degli ultimi 15 mesi durante i quali la polizia è dovuta intervenire una ventina di volte. “La cosa che più lascia l’amaro in bocca – spiega Mobilio – è l’atteggiamento dei gestori. Chiaro che loro non hanno colpe, ma abbiamo rilevato che da parte loro non è mai stata effettuata una chiamata al 113. Oltre ai controlli spontanei disposti dalla questura, sono sempre stati clienti o vicini di casa a chiamare la polizia. Il che dimostra un totale disinteresse e una disarmante mancanza di collaborazione da parte dei titolari. Questa mattina il blitz, guidato dai funzionari Michele Rana e Giampiero Sorrentino: insieme alle pattuglie hanno fatto il loro ingresso annunciando la “cattiva notizia” alla titolare, una donna cinese di 26 anni. Contestualmente gli agenti hanno sottoposto a normale controllo anche gli avventori presenti in quel momento: sono stati trovati sei clienti pregiudicati per reati vari e un tunisino irregolare, quest’ultimo condotto in questura per le pratiche del caso. “Il questore Salvatore Arena è entrato in servizio nel maggio 2015, in nemmeno un anno è già il terzo provvedimento di sospensione che emana ai danni di un bar della città. A dimostrazione di quanto il questore tenga alla tranquillità dei cittadini e alla prevenzione”.

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