Vespero, “C’è vita oltre lo Stato?”. L’analisi del professor Carlo Lottieri

Nel quadro della serie di incontri organizzati dalla associazione culturale piacentina Vespero "C'è vita oltre lo Stato?", giovedì 14 aprile l'associazione ha avuto come ospite e relatore il prof.Carlo Lottieri.
Tra i fondatori dell'Istituto Bruno Leoni, think-tank che oggi è probabilmente il principale riferimento del mondo libertario italiano, Carlo Lottieri è docente di Dottrina dello Stato, collaboratore de "Il Giornale" e autore di una ampia produzione saggistica tra cui l'ultimo "Liberali e non. Percorsi di Storia del pensiero politico" del 2013.
Titolo della serata, condotta dal presidente dell'associazione, Fabio Callegari, e da Carlo Annoni, era: “Fallimenti dello Stato e (possibili) alternative”.
Alla luce della sempre maggiore difficoltà dello stato italiano nel mantenere le tante promesse formulate nel tempo, Lottieri ci ha aiutato a percorrere la parabola dello stato moderno, a comprenderne il paradigma, fondato sul monopolio della violenza, fino agli epigoni dello stato onnipotente attuale, lo stato che tende a occuparsi di tutto e di tutti, inventandosi diritti sociali che finiscono col calpestare le libertà degli individui (si veda ultimo pamphlet di Lottieri "Ogni diritto in più è una libertà in meno" 2016).
Quale l'alternativa libertaria? Anzitutto la riscoperta del diritto, un diritto naturale e non più quello positivo e tendenzialmente arbitrario, tirannico, predatorio proprio dello stato moderno, e la riscoperta della volontarietà dello scambio contrattualmente regolato tra liberi proprietari, contro le pretese di confisca da parte dello stato.
Ma il mondo di oggi è quello dello statalismo. Dopo il fallimento della pianificazione centrale di stile sovietico, Lottieri prevede una analoga sorte toccherà alle liberal-social-democrazie occidentali che sperimenteranno anche loro il fallimento delle logiche programmatorie, dirigistiche e interventiste pubbliche, fondate sulla "Irresponsabilità illimitata" dei governanti e, in democrazia, dei governati.
E l'Occidente, oggi in crisi e sulla difensiva? Lottieri ci ammonisce che pensare sia lo Stato il baluardo dell'Occidente, non considera che "L'Occidente è stato liberale nonostante lo Stato", anzi grazie alle lotte medievali contro i tentativi di monopolio del potere. E' la vacanza del potere a creare gli spazi per le libertà e le autonomia che definiscono il mondo occidentale. L'Occidente delle libertà e delle autonomie è tale per le sue secolari lotte contro lo stato ed i tentativi di monopolio, in primis della forza.
Lottieri anzi ha ricordato come siano proprio le logiche statuali a indurre una decivilizzazione ed una deresponsabilizzazione delle persone, producendo così una erosione delle fondamenta della nostra civiltà, una erosione dei capitali non solo economici, ma morali e civili.
Il futuro secondo Lottieri non è però necessariamente negativo, esistono la secessione individuale e la secessione di comunità a lasciare aperte delle possibilità di libertà. E' lo stesso principio democratico alla base degli stati attuali a rendere possibile, e non solo come mera possibilità, questa alternativa.
Quale comunque, l'alternativa fondamentale allo Stato?
Di fondo lo Stato, con il suo "diritto" alla sovranità e alla doppia morale, è stata la negazione del diritto e, oggi, la vera alternativa paradigmatica allo Stato è proprio il diritto, quello fondato sul rispetto della vita, della libertà e della proprietà degli individui.
Su questa nuova base paradigmatica e nella affermazione democratica di nuove identità nazionali, è allora possibile anche una nuova Europa, oltre gli Stati che oggi ne costituiscono orizzonte e limite, ed oltre il paradigma statalista che rischia di esserne il sudario funebre.
Un messaggio lucido e di speranza quello raccolto dall'attento e partecipativo pubblico piacentino presente presso l'auditorium dell'Istituto Santa Eufemia.