“E’ programmato entro l'estate l’inizio delle spedizioni in Slovacchia dei rifiuti radioattivi della centrale di Caorso destinati al trattamento e al condizionamento. Due operazioni fondamentali per il successivo stoccaggio nel deposito nazionale che comunque non avrà sede a Caorso”. Ad annunciarlo è Paola Gazzolo, assessore all'ambiente della Regione Emilia-Romagna nel corso della prima riunione del Tavolo della Trasparenza sulla dismissione della centrale nucleare piacentina, convocato questa mattina in municipio a Caorso e che l'assessore ha aperto nel ricordo di Pierluigi Filippi, amministratore da sempre in prima linea sui temi ambientali e dell'energia.
“La Regione ha già dato il suo ok al trasporto del materiale”, continua ricordando come sia in corso l’iter autorizzativo presso il Ministero dello Sviluppo economico che dovrebbe concludersi nei prossimi mesi. “Si tratta di un ulteriore e fondamentale passo in avanti per la bonifica e la messa in sicurezza del sito e sono felice di poterlo annunciare nel corso di questa riunione iniziale del Tavolo: uno strumento di partecipazione che avevamo promesso e che ora è realtà”.
Come precisato da Sogin, intervenuta alla riunione con il direttore Sabrina Romani, Responsabile della disattivazione della centrale, oltre 3 mila fusti di resine radioattive esauste prodotte nel periodo in cui l'impianto era in esercizio sono già stati caratterizzati in vista della spedizione al centro di trattamento slovacco di Bohunice. Nel complesso, saranno interessati dall'operazione 5.500 fusti.
Nel prossimo mese di maggio saranno inoltre presentati gli interventi propedeutici allo smantellamento dei sistemi e delle componenti dell’edificio reattore la cui realizzazione è programmata per il 2017. A luglio del prossimo anno partirà l'adeguamento dei depositi temporanei presenti nel sito per allinearli agli standard di sicurezza oggi richiesti; entro il 2019 Sogin completerà i lavori, avviati lo scorso 21 marzo, per l'installazione di una stazione di trattamento dei rifiuti nell'Edificio turbina e la realizzazione di aree provvisorie per il loro stoccaggio.
L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale è incaricato di vigilare e monitorare lo svolgimento di tutte le operazioni, sia attraverso controlli preventivi che successivi condotti anche con il supporto di Arpae Emilia-Romagna.
“La dismissione deve continuare e accelerare”, ha concluso Gazzolo. “Il Tavolo della Trasparenza, aperto anche agli enti locali, al mondo sindacale e ambientalista, dovrà monitorare questo processo con attenzione, insieme alle attività legate all'attuazione del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi e alla pubblicazione della Carta della aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale”.
Nello svolgimento di queste funzioni, si potrà avvalere della collaborazione di Ispra e Sogin che nelle prossime settimane firmeranno specifici Accordi con la Regione sulle modalità della loro partecipazione al Tavolo e della trasmissione delle informazioni utili allo svolgimento dei lavori del Tavolo stesso.
“Si tratta delle premesse per terminare il decommissioning e conferire i rifiuti radioattivi derivanti dall’esercizio o dallo smantellamento della centrale nel sito nazionale”, sottolinea l’assessore. “Sulla base dei criteri di localizzazione stabiliti da Ispra con la Guida Tecnica n. 29 è già possibile escludere Caorso fra i territori potenzialmente idonei ad ospitarlo”. “La Regione – conclude – proseguirà nell'azione intrapresa presso il Governo per ottenere al più presto la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee finalizzata alla realizzazione del Deposito Nazionale”.
La prossima riunione del Tavolo della trasparenza si terrà in novembre.