Ironizza, allude tra una canzone e l’altra, Renzo Arbore contagia il pubblico in due ore e mezzo di spettacolo in un teatro Politeama esaurito. Canta con un fil di voce ma emoziona, suona la chitarra, la tastiera e il mitico clarinetto, racconta con ironia e signorilità aneddoti e storielle, parla della sua passione per la Fiat 500. Le influenze swing e jazz si mescolano alle tarantelle dei classici napoletani, alle contaminazioni africane di Renato Carosone, ai ritmi latini. E il pubblico applaude, sorride, canta a squarciagola i ritornelli delle canzoni più note. Arbore è contagioso, è spensierato, è istrionico, apre una finestra sul passato e la gente si diverte e non vuole più lasciarlo andare via. Con Arbore per la prima volta a Piacenza c’è la straordinaria Orchestra Italiana formata da 15 musicisti “all stars”, tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Nunzio Reina, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.
Renzo Arbore incontra i rappresentanti del
Fiat 500 Club Italia di Piacenza
di Mara Depini
Di Renzo Arbore ho sempre ammirato la simpatia, la bravura, la musicalità, il suo modo di essere internazionale con la musica partenopea. Quando poi Pier ci ha telefonato annunciando l’arrivo di Arbore a Piacenza per un concerto, città in cui non si era mai esibito, e suggerendo l’idea di incontrarlo quale socio onorario del FIAT 500 CLUB ITALIA, non abbiamo potuto fare altro che organizzarci per poterlo salutare prima dello spettacolo e per potergli consegnare una targa ricordo con tutto il nostro affetto.Presi i contatti con la sua segreteria ecco avverarsi il sogno. Il Sig. Arbore è disponibile ad incontrarci, potremo vederlo da vicino, stringergli la mano!!15 Aprile 2016, ore 19.30. Siamo trepidanti davanti al Teatro Politeama di Piacenza, con la nostra Lillo parcheggiata davanti all’ingresso, il roll del club in bella vista, e tanta voglia di vedere il nostro mito.Ci fanno accomodare dietro le quinte ad assistere alle prove del concerto che si tiene alle 21.00. Che emozione!Ci viene incontro, stringe la mano ad ognuno di noi, ed accetta di seguirci fuori dal teatro per fare qualche foto accanto alla Lillo. Siamo Lorenzo ed io, Sergio, Pier ed Elena, Giancarla e Giuseppe. Si sottopone volentieri alla nostra raffica di foto. Mi permetto di fare l’intervistatrice di turno, anche perchè mi interessa il suo punto di vista sulla “500mania”.Gli chiedo se la 500 la subisce o la vive con simpatia. Mi risponde che assolutamente non la subisce ma la apprezza incondizionatamente, avendo una 500 propria da moltissimi anni, che gli ricorda la sua gioventù. “La guido spesso e quando passo vedo la gente che sorride più volentieri a questa piccola grande macchina. Ispira simpatia”.Poi, essendo anche lui un appassionato collezionista, gli chiedo se ha anche dei modellini di 500 nella sua collezione di memorabilia. “No, ho già tante cose in plastica, non colleziono modellini di 500 anche se ne ho una piccola”.”Se dovesse dedicare una canzone alla 500, quale delle sue le dedicherebbe?” E’ l’ultima domanda, il tempo a nostra disposizione si sta esaurendo.” La mattonella, – mi risponde – che ha un suo perchè, la canterò dopo e capirà il motivo. La mattonella era un preludio all’invito a salire sulla cinquecento ad una ragazza, cinquecento che diventava poi una alcova e ….”Lo salutiamo grati per la sua disponibilità e simpatia, e nell’agitazione ci dimentichiamo di chiedergli l’autografo. Sperando che legga questo articolo contiamo che il legame tra la 500 e noi si faccia ancora più forte e magari invii alla sede del Club qualche suo autografo che ci renderebbe felici.Alle 21 o poco più comincia lo spettacolo.Piacenza ed i piacentini sono notoriamente un poco freddi, ma già alla seconda canzone viene giù il teatro, tra applausi, cori e balli in galleria.Quando poi Arbore introduce “La Mattonella”, ci gratifica raccontando al pubblico che ci ha appena incontrati, che gli abbiamo consegnato la targa, e comincia anche a raccontare le “avventure amorose” in 500, parlando di ribaltabili, di cambio che produceva lividi, di giornali vecchi venduti per oscurare i vetri e trasformare così la 500 in una alcova molto intima.Tre ore di autentico spettacolo, di canzoni della tradizione napoletana che ci hanno fatto cantare insieme a lui, e alla fine ci ha concesso tre canzoni in più perchè con i nostri applausi non lo volevamo lasciare andare via.Un grande, in tutti i sensi. Bravissimi anche tutti i componenti dell’Orchestra Italiana.Grazie Renzo, davvero una splendida serata in sua compagnia, con la 500 nel cuore!
Mara Depini