Sono un centinaio, i Comuni italiani che hanno aderito alla campagna di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni”: da oggi, 14 aprile, anche all’ingresso del Municipio di Piacenza, esposto nella sala Cattivelli di fianco al corpo di guardia, campeggia il manifesto su sfondo giallo che l’associazione, nella sua fondamentale battaglia per il rispetto dei diritti umani, ha chiesto alle istituzioni, anche all’estero, di esporre per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sulla tragica morte del giovane ricercatore in Egitto.
“Un atto doveroso da parte nostra – sottolinea l’assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli – per sostenere l’imprescindibile, legittima richiesta della famiglia Regeni e dello Stato italiano di conoscere la realtà dei fatti, individuando i responsabili della barbara uccisione di un brillante, aperto, innocente cittadino del mondo. Le torture cui è stato sottoposto, i tentativi di depistaggio a seguito del suo brutale assassinio e l’uso della violenza come strumento di controllo politico e sociale sono inaccettabili per un Paese civile”. Parole cui fanno eco quelle di Luigi Ferrari, referente locale di Amnesty – accompagnato ad apporre il manifesto da Rodolfo Canaletti e Paolo Cifariello – che rimarca come l’impegno sia “condiviso, a livello internazionale, per ottenere giustizia e verità. Ringrazio il Comune di Piacenza per aver accolto la nostra richiesta, così come ha fatto la Camera del Lavoro. Dare visibilità significa, mai come in questo caso, non dimenticare e contrastare l’indifferenza”.
Anche la consigliera regionale Roberta Mori, presidente della Commissione emiliano romagnola per le Pari Opportunità, in Municipio per un incontro sul Piano contro la violenza alle donne, si è fermata per stringere la mano ai volontari di Amnesty, ribadendo il pieno appoggio all’iniziativa.