Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del sindacato Usb, dopo la manifestazione svoltasi oggi, lunedì 11 aprile, in Piazza Cavalli: “Da tre mesi otto lavoratori dello stabilimento GLS di Montale (Piacenza) sono stati arbitrariamente licenziati in quanto attivisti sindacali scomodi che per anni si sono battuti al fine di ottenere condizioni migliori sul posto di lavoro. Da oltre tre mesi, circa 37 lavoratori dello stesso magazzino, alla scadenza del contratto di lavoro, sono stati lasciati a casa senza alcuna possibilità di proroga dopo essere stati utilizzati dall'azienda con turni massacranti e sotto il quotidiano ricatto di non vedersi rinnovato il contratto. La scelta delle aziende Gls e Seam, è stata ad oggi quella di non prendere realmente in considerazione le richieste dei lavoratori (reintegro dei licenziati e trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato), che continuano a condurre una dura lotta per vedersi riconosciuto il diritto al lavoro e quindi ad un salario e ad una vita dignitosa. Come Unione Sindacale di Base(USB) nel corso di questi mesi abbiamo più volte cercato un confronto con le aziende, chiedendo anche l'intervento della Prefettura, ma ad oggi ci siamo trovati difronte a promesse vuote, utilizzate solo per contenere il conflitto dei lavoratori che hanno dimostrato grande determinazione nelle mobilitazioni delle ultime settimane. Si continua quindi a giocare sulla pelle dei lavoratori che, se sul posto di lavoro subiscono forme di ricatto e di sfruttamento per costringerli a fermare le proteste, fuori dal magazzino di Piacenza, decine di famiglie sono state lasciate senza un lavoro ed uno stipendio con le conseguenti ripercussioni economiche come la difficoltà di continuare a pagare l'affitto e di sostenere le spese quotidiane. Per queste ragioni, l'Unione Sindacale di Base ed i lavoratori continuano la mobilitazione per:
– il reintegro degli 8 attivisti sindacali licenziati dalla GLS
– il rispetto dei diritti dei lavoratori e la corretta applicazione del CCNL
– il lavoro stabile di tutti i lavoratori della logistica
– contro il razzismo padronale che vuole impedirci di organizzarci per difendere
i nostri diritti.
Rivolgiamo un appello all'Amministrazione Comunale e alla cittadinanza a sostenere la lotta di questi lavoratori e delle loro famiglie per il rispetto della dignità e dei diritti di tutti”.