Dalla fine dell’’800 si erano diffuse a Parigi le immagini tenere del pittore giapponese Hokusai che per la prima volta connotava con il termine “Japoneries” i paesaggi di montagna, i tramonti ed il nome ai ritratti di geishe bellissime e seducenti. La modernità dell’opera pucciniana che debuttò alla Scala nel 1904 con un insuccesso e fu ripresa due anni dopo trionfalmente, consiste proprio nell’approccio realistico e immortale al tema dell’amore. Cio-Cio-San è innamorata perdutamente del tenente di marina americano Pinkerton e da lui apparentemente riamata ma la sua sorte sarà tragica. Lui ripartirà per l’America e nell’arco di tre anni, la piccola geisha trepidante seguiterà a pensare, sospirare, immaginare il ritorno di lui. Nascerà un bimbo e ogni volta che un cannone segnerà l’arrivo di una nave nel porto per Cio-Cio-San sarà un sussulto al cuore, ma invano!
Piacenza in coproduzione con i teatri di Modena, Reggio Emilia, Livorno, Lucca e Rovigo mette in scena una splendida Butterfly trepidante di intensità, di sentimenti e di lirismo romantico. Amarilli Nizza interpreta la quindicenne Cio-Cio-San con commovente naturalezza ma con infinita drammaticità: il suo timbro è pieno e la sua recitazione perfetta. Caloroso il pubblico. Valerio Galli dirige l’orchestra sinfonica dell’Emilia Romagna secondo categorie di pathos pungente che sfida la tragedia.Stupendi i timbri melodici delle famiglie strumentali e grande la caratterizzazione armonica delle linee di canto. L’Oriente è vicino, le voci spiegate, l’orchestra lanciata in un fremito impalpabile che accarezza l’amore e lo fa vibrare. Nazomi Kato è una Suzuki premurosa e attenta, dolce nel suo fare attonito con una voce spesso rotta dal pianto. Vincenzo Costanzo è un Pinkerton aitante, bellissimo e dalla tessitura pregnante, il perfetto avventuriero che Puccini aveva individuato nella spavalderia dei nuovi americani. Ma la tenerezza di Butterfly resta in tutta la sua povertà, infinità e dolore che penetra in un cuore piccolo e trafitto.
Ricordiamo gli altri interpreti, Luca Casilin, Mansoo Kim, Cristian Saitta, Alessio Verna. Scene delicate e a colori tenui ambientano la vicenda in un Giappone fiorito ove si consuma la tragedia di una dolce creatura. Il regista Sandro Pasqualetto celebra la complessità del dramma che i due librettisti, Illica e Giacosa, hanno tratteggiato con infinita maestria poetica. Ricordiamo la penna del nostro Illica, un grande incompreso che ha conosciuto i confini del mondo. Grazie a Puccini ed alla sua piccola Butterfly!
Maria Giovanna Forlani