Frana, Protezione civile nazionale a Bettola. Busca: «La situazione peggiora»

Protezione civile regionale e nazionale questa mattina in Valnure, nella zona di Bettola, sui luoghi colpiti dalla frana che l’altro giorno ha messo in ginocchio l’intero territorio sia in termini di sicurezza sia in termini di accessibilità. «Sembra più un bombardamento che una frana» dice il sindaco Sandro Busca che questa mattina abbiamo raggiunto al telefono mentre si trovava con i tecnici della Protezione civile tra Torre Farnese e Prato Barbieri, ovvero nella zona più colpita. E ne approfitta per lanciare un appello ai cittadini per evitare di aggiungere problemi ai problemi: «Attenzione, state lontani, non superate le transenne: è davvero pericoloso». 

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Il primo cittadino di Bettola parla di situazione che «peggiora progressivamente»: le fessure si ampliano in continuazione e «la frana scende anche se lentamente con effetto trascinamento del terreno. Alcune case sono già crollate in parte, altre crolleranno molto probabilmente se la frana non si ferma». E ancora: «E’ un fenomeno importante, molto profondo. Abbiamo verificato che anche il letto del Nure si è alzato di 5 o 6 metri per un fronte di un centinaio di metri con un notevole rischio di restringimento dell’alveo». Morale: è una frana che va studiata nel dettaglio per capire quali siano gli interventi più urgenti da mettere in campo. «Noi oggi stiamo già operando – prosegue Busca – per studiare una viabilità alternativa, una stradina secondaria solo per i mezzi leggeri dei residenti per tentare di ridurre i disagi per la popolazione che si trova su questo versante del Comune». Si sta facendo tutto il possibile, dunque. E secondo il sindaco è rilevante l’interessamento e la presenza sul posto della Protezione civile ai più alti livelli con la speranza – sottolinea – che entro brevissimo tempo siano messi in atto i provvedimenti necessari. «Si è intervenuti sulle reti primarie – spiega – nel senso che è stata tolta tutta la media e l’alta tensione demolendo pali della luce ritenuti pericolanti». E conclude, Busca, ribadendo l’appello ai cittadini: «Non frequentate queste zone perché sono pericolose».