Ottocento chilometri, in quattordici tappe, in due settimane. È questo il primo traguardo che Pietro Scidurlo con la sua hand-bike e i suoi compagni di viaggio senza automezzi di supporto si apprestano a raggiungere pedalando lungo la Via Francigena per fare una fotografia della situazione attuale vista attraverso gli occhi di una persona con esigenze speciali.
Il viaggio fa tappa in questi giorni a Piacenza. Il gruppo di ciclisti, capitanati da Pietro in sella alla sua handbike, è arrivato ieri in città, accolto dal deputato Pietro Bergonzi, membro del gruppo interparlamentare per la via Francigena, e dai rappresentanti delle amministrazioni comunali dei territori toccati dal percorso. Un'accoglienza entusiastica, nonostante qualche difficoltà iniziale, e la promessa di ritrovarsi alla fine del viaggio per raccontarlo, per spiegare com'è andata e cosa c'è da migliorare; perché senz'altro tanto è ancora il lavoro da fare per una vera accessibilità di percorsi splendidi come la Francigena, potenzialmente attrattivi per un turismo in crescita. E proprio perché è in crescita, diventa sempre più importante che possa essere utilizzato da tutti. Anche da colore che hanno "esigenze speciali", come le definisce Pietro.
Un progetto che non poteva trovare cornice migliore dell’anno del Giubileo della Misericordia, per rendere uno degli itinerari slow più importanti d’Europa un vero e proprio cammino dell’accoglienza aperto a tutti. L’iniziativa è promossa da Free Wheel Onlus e dall’intergruppo parlamentare “Amici della Via Francigena”, i cui membri partecipano alla staffetta nei vari territori attraversati dal cammino di Pietro Scidurlo.
Obiettivo: rendere accessibile a tutti uno dei più importanti cammini d’Europa
Pietro Scidurlo vuole studiare il percorso della Francigena per suggerire valide soluzioni, anche tecnologiche, alle varie difficoltà che possono incontrare i camminatori “speciali”: dagli ostacoli lungo il tracciato, alle strutture ricettive, dalle esigenze fisiche a quelle alimentari. Pietro ha intrapreso questo progetto con la sua associazione Free Wheels onlus, il cui obiettivo è pensare a un cammino aperto e accessibile davvero a tutte le persone con esigenze speciali come i disabili motori, sensoriali o cognitivi, a persone soggette a dialisi o che fanno più fatica nel trasporto del peso, celiaci, diabetici gravi, ma anche persone che si muovono con figli in tenera età o animali al seguito. Un progetto ambizioso che Pietro ha voluto avviare forte dell’esperienza già condotta con la guida Santiago per tutti di Terre di Mezzo Editore, studiata per rendere il Cammino di Santiago di Compostela accessibile a tutti.
“Vorrei una Francigena più attenta, consapevole e critica, che tutte le persone possano vivere indipendentemente dal modo di in cui si muovono – spiega Pietro Scidurlo – Mi piacerebbe che in Italia, come succede in Spagna, si facilitasse l’apertura di accoglienze lungo gli itinerari culturali per tutti coloro che scelgono di visitare il Belpaese. Arrivando a Pavia…
Il cammino di Free Wheels parte da Somma Lombardo lunedì 28 marzo e fa tappa a Pavia, Piacenza, Medesano (PR), Berceto (PR), Aulla (MS), Pietrasanta (LU), Lucca, Gambassi (FI), Siena, San Quirico (SI), Acquapendente (VT), Viterbo, Formello (RM), per concludersi a Roma domenica 10 aprile. I parlamentari coinvolti nella staffetta sul territorio sono Chiara Scuvera per la provincia di Pavia, Marco Bergonzi per Piacenza, Raffaella Mariani per Lucca, Susanna Cenni per Siena, Alessandra Terrosi per Viterbo, Stella Bianchi per Roma.
“Siamo particolarmente lieti di promuovere l’iniziativa di Free Wheels – spiega Stella Bianchi membro dell’Intergruppo via Francigena – perché crediamo che i cammini, e la via Francigena prima fra tutti, siano un’occasione di sviluppo per il Paese. Sono questi i turismi di cui ha bisogno l’Italia, sostenibili per l’ambiente, aperti e accessibili a tutti, inclusivi. La crescita economica e culturale del nostro paese passa anche da qui, attraverso lo sviluppo di strutture ricettive adeguate e la mappatura dei percorsi. L’Italia diventerà più ricca e non solo in termini economici se saprà accogliere quanti vogliono fare un’esperienza sui cammini storici, come forma di turismo consapevole e occasione di sviluppo anche per i nostri splendidi borghi storici, anche quelli ancora lontani dal turismo di massa”.