Dalle stragi di Bruxelles alle polemiche in Consiglio comunale a Piacenza. I tragici attentati del Belgio rivendicati dall'Isis, e quindi di matrice islamica integralista, hanno riacceso un dibattito – a dire il vero mai spento negli ultimi mesi – sull'integrazione tra mondo islamico, appunto, e cultura occidentale. Proprio nel giorno delle stragi, i consiglieri comunali d'opposizione Massimo Polledri (Lega), Marco Colosimo (Piacenza Viva), Paolo Garetti (Sveglia!), Maria Lucia Girometta (Forza Italia) e Tommaso Foti (Fratelli d'Italia), stigmatizzavano il no della presidente della Commissione consiliare numero 3 Sandra Ponzini (Pd) alla convocazione di una seduta che aveva il seguente oggetto: «Valutazione del percorso di integrazione della comunità straniera di lingua araba e verifica di condivisione e adesione ai principi costituzionali». La risposta della presidente Ponzini è stata tranchat: «Non ammissibile». E i consiglieri sono andati su tutte le furie parlando di abuso di potere con tanto di lettera al prefetto. Oggi, a qualche giorno dal j'accuse di Polledri e compagni d'opposizione in Comune, arriva la risposta di Sandra Ponzini che parla di «grave strumentalizzazione di fatti davanti ai quali la coscienza di ognuno dovrebbe essere talmente scossa da impedire l'utilizzo di simili tragedie per i propri scopi alla ricerca di consenso, comportamento per me inaccettabile almeno per rispetto delle vittime».
Di seguito la nota stampa inviata alla redazione da Sandra Ponzini.
A seguito degli articoli pubblicati sulla stampa ritengo utile precisare che la richiesta di “audizione della comunità di lingua araba locale" presentata dai consiglieri Polledri, Girometta, Foti, Colosimo e Garetti è stata protocollata negli Uffici del Comune nel novembre 2015.
Richiamare in questi giorni sui media locali tale istanza a seguito degli eventi di Bruxelles rappresenta a mio giudizio una grave strumentalizzazione di fatti davanti ai quali la coscienza di ognuno dovrebbe essere talmente scossa da impedire l'utilizzo di simili tragedie per i propri scopi alla ricerca di consenso, comportamento per me inaccettabile almeno per rispetto delle vittime. Ed è per questo che ho ritenuto di attendere qualche giorno prima di replicare.
Credo fermamente che siano meritevoli di tutela tutte le persone (italiane o straniere, arabe o altro) che rispettano le leggi, così come credo debbano essere severamente puniti i trasgressori.
Nello specifico la richiesta di audizione, sottoscritta dai consiglieri Polledri, Foti, Girometta, Colosimo e Garetti ( protocollata in data 24 novembre 2015 quindi ben 4 mesi prima dell'arresto di Salah Abdeslam), così come testualmente formulata, non poteva essere accolta poiché relativa a materia non di competenza della commissione da me presieduta.