Piacenza Jazz Fest: sul palco i vincitori 2015 del Concorso Bettinardi

Non meno dei mostri sacri, il Jazz Fest piacentino punta molto sulla possibilità di crescita dei giovani talenti, è così che ogni anno dedica una data del cartellone principale all’esibizione dei vincitori del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” dell’edizione precedente, in questo caso del 2015. Ciascuno di loro arriva dallo stesso percorso: hanno inviato le loro incisioni che sono state attentamente ascoltate da una giuria qualificata, hanno superato prima le semifinali e poi le finali che si sono tenute al Milestone, ciascuno per la propria sezione, arrivando a vincere il primo premio in palio, una somma in denaro ma, soprattutto, il loro nome sul cartellone del Piacenza Jazz Fest dell’anno successivo, insieme ai grandi che hanno scritto la storia del Jazz. Così questa volta tocca a: Francesco Orio, primo nel 2015 nella categoria solisti, gli RCT, decretati come miglior gruppo della loro categoria e Lorenzo Sansoni, primo sempre l’anno scorso nella categoria cantanti. Le tre formazioni si esibiranno giovedì 17 marzo 2016 alle ore 21.15 nella stupenda cornice della Sala dei Teatini, in via Scalabrini n. 9 a Piacenza. Il concerto è a ingresso libero.
Il concorso “Chicco Bettinardi”, da sempre abbinato al Piacenza Jazz Fest è stato istituito proprio allo scopo di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del Jazz italiano e di promuoverne le attività. Promosso sempre col supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di alcune aziende lungimiranti come la Yamaha Music Europe ed Elitrans (la ditta dove lavorava Chicco Bettinardi, socio fondatore del Piacenza Jazz Club e musicista, a cui il premio è dedicato).
Il primo set sarà affidato al vincitore della sezione cantanti, Lorenzo Sansoni che si esibirà in un duo prettamente vocale insieme a Francesco Nasone con il progetto “B-Chord Vocal Jazz Duo”. Un duo davvero particolare quello con il quale il lucchese Lorenzo Sansoni si presenta al festival: un duo vocale a cappella. La voce usata come strumento, ritmo, parole, polifonie e respiro: un vero strumento musicale, con potenzialità maggiori di ogni altro. Questi e molto altri sono gli ingredienti e un po’ la sfida del “B-Chord Jazz Duo”. Un duo bizzarro, ma al contempo energico e raffinato. Il repertorio spazia dal Jazz al Tango, dal Latin all’Afro, dalla bossa nova alla musica europea. Insomma, un viaggio a 360 gradi tra le più disparate culture musicali. Tra i caratteri distintivi del loro stile non mancano arrangiamenti originali e sofisticati, improvvisazioni audaci e funamboliche.
La serata proseguirà con il gruppo degli RCT, ovvero nell’ordine il pianista Lorenzo Blardone, il contrabbassista Marco Rottoli e il batterista Riccardo Chiaberta. Gli RCT sono un trio di Pallanzeno, un paesino di mille abitanti nella provincia sulla riva piemontese del Lago Maggiore. Riescono a offrire una versione originale del più classico, e abusato, degli organici jazz: il trio pianoforte-contrabbasso-batteria, strumenti che i tre valorizzano, con bravura e sensibilità. Il loro progetto musicale nasce dalla necessità dei tre musicisti di comprendere le varie sfumature del jazz e di avere un laboratorio di studio dove poter scrivere musica ispirata prevalentemente ai jazzisti contemporanei, quali Brian Blade, Craig Taborn, Kurt Rosenwinkel, Harmen Fraanje e altri. Una musica caratterizzata da forme più elaborate rispetto al repertorio jazzistico tradizionale e orientata verso un jazz di tipo “new yorkese”. I tre fanno parte del progetto “Nirguna”, sestetto capitanato da Riccardo Chiaberta, con il quale hanno in attivo un disco, “Lux”, per la neo etichetta milanese Honolulu Records.
In chiusura il Francesco Orio Trio, guidato da Francesco Orio, pianista, e completato da Fabio Crespiatico al contrabbasso e Davide Bussoleni alla batteria. Il trio è inteso come un’estensione del pianoforte solo, in cui i singoli strumenti possono anche perdere la loro funzionalità tradizionale, e rappresenta una dimensione perfetta per completezza e sintesi per lo sviluppo di un linguaggio di questo tipo. L’idea è quella di utilizzare diversi frammenti musicali come fossero isolotti, o punti di approdo, ai quali si arriva improvvisando, componendo estemporaneamente una forma che è sempre nuova e compossibile a molte altre. La caratteristica che rende originale il progetto è la naturalezza con la quale frammenti distantissimi tra loro, sia storiograficamente sia musicalmente, vengono legati tra loro; la parte divertente è la scelta di questi frammenti, poiché possono essere quanto di più piacevole, soggettivo e personale possa esistere, partendo da stralci di composizioni del tredicesimo secolo, passando per Bach, balzando a Monk e a Stravinskij, arrivando a suggestioni di un’installazione di arte contemporanea e a brani originali.
Si arriva così agli ultimi due appuntamenti di questa edizione del festival: quello di venerdì 18 marzo al Sound Bonico con Ivano Icardi Band e il Galà di premiazione finale del 19 marzo allo Spazio Le Rotative.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest. Per contatti si può scrivere alla mail biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201. 

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