Una maxi truffa ai danni dell'Inps, per un importo di oltre 4 milioni di euro, è stata scoperta dalla guardia di finanza di Foggia, perquisizioni e accertamenti in corso anche a Piacenza dove è stato effettuato un arresto: i militari hanno individuato e disarticolato un'organizzazione criminale dedita alle frodi ai danni dello Stato e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La banda, con base nella provincia di Foggia, era composta da sette professionisti, quattro dipendenti pubblici (due dell'Inps, uno del Centro per l'impiego e uno degli Ospedali Riuniti di Foggia), 15 prestanome cui sono state intestate 32 società fantasma attive nei settori dell'agricoltura, dell'edilizia e dei servizi; 23 reclutatori di falsi dipendenti. L'organizzazione individuava imprese inattive o in fase di liquidazione, poi intestate ad affiliati dell'organizzazione o, in alcuni casi, con la promessa di un posto di lavoro, a soggetti in forte difficolta economica. Dopo aver attribuito alle stesse una parvenza di regolarità contabile, l'organizzazione procedeva all'assunzione di falsi dipendenti compiacenti, interessati a ottenere le indennita di natura assistenziale o la regolarizzazione della presenza nel territorio italiano se si trattava di convincere extracomunitari irregolari.
Intorno a questi studi professionali ha operato un folto gruppo di reclutatori che ha provveduto a selezionare, con estrema riservatezza, i soggetti interessati a conseguire i vantaggi illeciti offerti dall’organizzazione. Per ottenere tali benefici l'organizzazione aveva stilato un vero e proprio tariffario: 200 euro per l'assunzione e il 20-25 per cento delle indennità percepite; 5mila euro per la regolarizzazione degli immigrati. L'attività investigativa ha consentito di denunciare 49 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata all'illecito conseguimento di erogazioni pubbliche e di frode all'Inps per 4 milioni di euro. I falsi lavoratori individuati sono 1.372. Il gip del tribunale di Foggia ha disposto l'arresto di sette persone. Per 17 sono scattati gli arresti domiciliari, oltre al sequestro preventivo, per equivalente, da 4 milioni di euro.
