Suicidio. E' al momento l'ipotesi più accreditata nell'ambito delle indagini coordinate dalla procura sulla morte di Angelo Bagnalasta, il 61enne trovato morto nella sua abitazione al civico 1 di via Cà Nova a Sarmato. Ancora nulla di certo tant'è che sul luogo del fatto sono attesi anche i carabinieri del Ris di Parma per supportare il lavoro dei militari del Nucleo Investigativo di Piacenza coordinati dal pm Emilio Pisante che, da ieri, stanno raccogliendo tracce all'interno della casa. C'era molto sangue, una scia che dalla cucina proseguiva fino alla camera da letto dove l'uomo è stato trovato privo di vita e con una vistosa ferita a un braccio. In più alcune sedie erano state spostate in modo confuso e disordinato, uno scenario che fin da subito ha spinto gli inquirenti a non escludere alcuna ipotesi. Stando agli elementi raccolti e al parere del medico legale intervenuto per i primi accertamenti sembra però probabile che il 61enne possa essersi autoinflitto la ferita al braccio. Bagnalasta soffriva di alcuni problemi di cuore e assumeva farmaci finalizzati a rendere il sangue più fluido: anche per questo motivo l'uomo avrebbe perso fin da subito molto sangue, un'emorragia inarrestabile che l'avrebbe condotto alla morte. Non è da escludere che la vittima si sia pentita del gesto e abbia cercato di riparare recanodosi in camera da letto e tentando di tamponare la ferita con le lenzuola. Comunque sia andata, il pensionato sarebbe morto pochi minuti dopo. Secondo le analisi del medico legale il decesso risalirebbe alla tarda serata di mercoledì, è stato il fratello, la mattina successiva a trovare il corpo senza vita e a chiamare il 118. La porta d'ingresso dell'abitazione chiusa dall'interno e la ferita al braccio farebbero pensare, come detto, al gesto estremo ma ulteriori dettagli potrebbero giungere dall'autopsia fissata per lunedì prossimo.